L’ernia del disco lombare: la parola al Neurochirurgo

L’ernia del disco lombare: la parola al Neurochirurgo

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Marta Buonomano il 04/04/2023

L’ernia del disco lombare causa un forte dolore alla parte bassa della schiena e si irradia ad una delle gambe con varia e diversa distribuzione. L’esperto in Neurochirurgia ci spiega cosa fare quando si soffre a causa dell’ernia e in cosa consiste la terapia

Quali sono gli effetti dell’ernia del disco lombare?

L’ernia del disco lombare causa un forte dolore alla parte bassa della schiena, dolore che si irradia alle gambe con diversa distribuzione. Il dolore alla gamba è generalmente più forte rispetto al dolore della schiena. La compressione del nervo sciatico, oltre al dolore, può provocare la paralisi di gruppi muscolari e alterazioni della sensibilità alla gamba o al piede, causando formicolio, scosse elettriche e crampi dolorosi.

Cosa si dovrebbe fare in presenza dei sintomi?

schiena di donnaUna persona che lamenta i sintomi descritti, dovrebbe verificare l’origine dei fastidi e del dolore eseguendo una visita specialistica dal Neurochirurgo. L’indicazione sarà quella di eseguire un esame di Risonanza Magnetica o una TAC del tratto lombo-sacrale. Al paziente è consigliato il riposo. Diventa necessario rivolgersi d’urgenza ad uno specialista se si ha una paralisi del piede, se si lamenta la perdita di forza in una gamba o se il formicolio alla gamba diventa eccessivo: il rischio, infatti, è che il nervo rimanga lesionato definitivamente.

Importantissimo è evitare i rimedi fai-da-te: bisogna assumere solo i farmaci consigliati dal medico ed evitare trattamenti di manipolazione della schiena.

Se dopo tre settimane di terapia farmacologica il dolore non migliora, è possibile che sia necessario l’intervento chirurgico.

Ernia del disco lombare: l’intervento chirurgico

L’intervento chirurgico per l’asportazione dell’ernia del disco lombare è oggi un intervento sicuro, veloce e poco invasivo.

Il dolore alla gamba cessa immediatamente dopo l’intervento e il dolore procurato dall’intervento stesso è sopportabile.

Le recidive, cioè il riformarsi di una nuova ernia, riguardano solo l’8-9% degli operati correttamente e l’8-9% delle persone non operate nei 30 anni successivi al primo episodio.

Neurochirurgia