L’ernia inguinale recidiva: cos’è e come si cura

L’ernia inguinale recidiva: cos’è e come si cura

Editato da: Gloria Conalbi il 04/07/2019

In seguito a un intervento di ernioplastica è possibile che quest’ultima si ripresenti a distanza di tempo dal primo intervento, determinando una condizione di recidività. Ci spiega di più il Dott. Carlo Cascone, esperto in Chirurgia Generale ad Anzio.

Cos’è l’ernia inguinale recidiva?

Per ernia si intende la fuoriuscita di un viscere attraverso una zona di minore resistenza della parete. L’ernia inguinale si manifesta con una tumefazione elastica solitamente non dolente nella regione inguinale. La tumefazione si riduce di solito spontaneamente o con piccola manipolazione in posizione supina. Le ernie di maggiori dimensioni possono andare incontro ad intasamento (tumefazione non dolente che si riesce a ridurre in addome solo con ripetute manipolazioni) o a strozzamento (tumefazione dura, fortemente dolente e che non si riduce).  In caso di ernia intasata o strozzata il paziente deve rivolgersi rapidamente ad un pronto soccorso in quanto può essere necessario intervenire in urgenza. Per ernia inguinale recidiva si intende una ernia inguinale che compare a distanza di tempo da un precedente intervento di ernioplastica. Questa evenienza era molto più frequente negli anni passati prima dell’avvento delle reti protesiche, mentre oggi si tratta di un evento più raro. In questi casi l’intervento è solitamente più complesso in quanto gli esiti cicatriziali della o delle operazioni precedenti rendono più difficile il riconoscimento e l’isolamento delle strutture anatomiche. Un altro tipo di ernia inguinale è l’ernia inguinale diretta e questa di solito è secondaria ad una debolezza della parete posteriore del canale inguinale. In questo tipo di ernia gli sforzi fisici possono avere un ruolo determinante nella loro insorgenza e nella loro evoluzione.

Quali sono le cause di un’ernia all’inguine?

Buona parte delle ernie inguinali, anche quando si manifestano nell’età adulta, sono secondarie ad un difetto congenito di pervietà di una comunicazione tra peritoneo e funicolo spermatico (nell’uomo).Sono queste la maggior parte delle ernie inguinali oblique esterne.

Quale trattamento viene utilizzato per curare l’ernia inguinale?

L’unico trattamento possibile per curare una ernia inguinale è l’intervento chirurgico. L’uso di cinti di contenzione va assolutamente limitato ai soli casi di pazienti che per condizioni generali molto critiche presentino un rischio operatorio molto elevato.  L’intervento viene solitamente eseguito in regime di day hospital in anestesia locale con sedazione o con anestesia spinale. Attraverso una piccola incisione parallela alla piega inguinale si accede al canale inguinale. Viene a questo punto identificato il sacco erniario che viene riposizionato in addome o resecato. La zona di debolezza della parete posteriore del canale inguinale attraverso la quale era fuoriuscita l’ernia viene riparata e rinforzata con la apposizione di reti protesiche. L’intervento dura circa 30-45 minuti ed il paziente può lasciare l’ospedale la sera stessa.

Chirurgia Generale a Nettuno