L’infertilità di coppia è una condizione che causa l’incapacità di concepire un figlio dopo un periodo di almeno un anno di tentativi da parte della coppia stessa. Il nostro esperto in Ginecologia e Ostetricia, parla dei fenomeni sociali che spingono la donna a ritardare il momento della gravidanza e quali sono i rischi per la donna stessa
Nella società moderna, qual è il principale fattore che incide sull’infertilità?
Nella società moderna si è assistito ad una modifica radicale delle tempistiche relative al concepimento di un figlio. Secondo i dati del 2016 del Ministero della Salute le percentuali delle cause di infertilità sono di:
- 37% per fattori femminili
- 36% per fattori maschili
- 17% per fattori comuni alla coppia
- 10% per sterilità senza causa
Oggi, la donna tende spesso a procrastinare la prima gravidanza a causa del lavoro, degli studi, della carriera ma anche della precarietà lavorativa che stiamo vivendo negli ultimi anni. Questo comporta le seguenti condizioni:
- Aumento delle gravidanze a rischio;
- Aumento del numero di donne con problemi di sterilità dovuti principalmente a fattori ambientali e di invecchiamento.
L’organismo di una donna assiste, dopo aver raggiunto l’età di 40 anni, ad una progressiva riduzione della riserva ovarica e alla diminuzione delle capacità biologiche degli ovociti, quindi si assiste di conseguenza ad un calo delle nascite di nuovi follicoli primordiali.
Il follicoli primordiali, riserva ovarica di ogni donna, con il passare degli anni potrebbe subire una diminuzione numerica a causa di fattori degenerativi che ne causano la morte. Il numero dei follicoli presente nelle ovaie determinerà la durata della vita riproduttiva di una donna e di quella in cui entrerà in menopausa.
Inoltre, con l’età anche la qualità del seme maschile peggiora, generando la crescita del rischio di infertilità di coppia o di ulteriori complicazioni relative alla gravidanza.
Ogni donna dovrebbe essere informata del fatto che la sua fertilità, dai 32 anni in poi, comincia una fase di lento declino.
I trattamenti di riproduzione assistita possono compensare questa diminuzione?
Innanzitutto è necessario specificare che le tecniche di fecondazione medicalmente assistita non garantiscono al 100% la nascita di un bambino e questo dipende da fattori come l’età e la salute della donna. Bisognerebbe anche ricordare, a seguito di trattamenti di procreazione assistita, il rischio che si potrebbe avere di gravidanze plurime, pretermine o l’aumento di tagli cesari.