La cittadella interiore: il rifugio della scrittura

Pubblicato il: 09/11/2023 Editato da: Veronica Renzi il 09/11/2023

La scrittura è uno strumento potente che non solo ci permette di esprimerci, ma ci offre anche un rifugio sicuro dalla turbolenza del mondo esterno. Che si tratti di tenere un diario, scrivere poesie o racconti, l'invito è a prendere una penna e iniziare a scrivere, perché attraverso le parole, la vita può davvero diventare più lieve. Ce ne parla in questo articolo la Dott.ssa Daniela Brambilla, Psicologa a Genova

Un luogo invulnerabile

Nel libro "Introduzione ai «Pensieri» di Marco Aurelio", Pierre Hadot ci introduce al concetto di "cittadella interiore". Questo centro inespugnabile della nostra psiche rappresenta una parte di noi che rimane intatta, nonostante gli assalti esterni. Infatti, come sottolineato dallo stesso Marco Aurelio, le cause principali del nostro turbamento provengono da fattori esterni: giudizi, opinioni, critiche e aspettative degli altri.

L'influenza esterna

Alda Merini, famosa poetessa, ha splendidamente catturato questa idea quando ha scritto: “Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.” Queste parole sottolineano la nostra tendenza a permettere che il mondo esterno modelli e influenzi la nostra autopercezione.

Il rimedio proposto da Marco Aurelio è semplice, ma non facile: dobbiamo imparare a guardare dentro di noi, distogliendo lo sguardo dall'esterno. Questa introspezione, però, non è sempre intuitiva. Come possiamo realmente costruire questa cittadella interiore e proteggerla dalle intemperie esterne?

La scrittura come rifugio

La soluzione potrebbe risiedere nell'antica arte della scrittura. Attraverso le parole, possiamo ordinare i nostri pensieri, affrontare le nostre emozioni e costruire un vero e proprio rifugio mentale. La scrittura, infatti, richiede una profonda concentrazione e ci costringe a rimanere ancorati al presente. Mentre mettiamo le parole sulla carta, siamo chiamati a riflettere sulle nostre esperienze, a dare loro un significato e a prioritizzare ciò che veramente conta.

Dare forma ai pensieri

Nel processo di scrittura, possiamo anche scoprire sentimenti e pensieri che avevamo nascosto o ignorato. La scrittura diventa, così, un viaggio di auto-scoperta e auto-comprensione.

Inoltre, il processo di selezionare e organizzare le nostre parole ci consente di dare forma e struttura ai nostri pensieri, trasformando il caos interno in una narrazione coerente. Come Hadot suggerisce, attraverso la scrittura, possiamo trasformare le varie parti della nostra esperienza in un intero armonico.

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Psicologia a Genova

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