La comunicazione assertiva: esprimersi rispettando l’altro

La comunicazione assertiva: esprimersi rispettando l’altro

Editato da: Cecilia Ghidotti il 06/10/2022

La comunicazione è la base di ogni relazione umana, è il filo che tesse ogni rete sociale e l’espressione verbale di idee e sentimenti. Qual è, però, il modo migliore di comunicare? La Dott.ssa Michela Fabbro, esperta in psicoterapia, ci parla in questo articolo dell’assertività

L’assertività, che cos’è?

L’assertività consente di agire nel nostro maggiore interesse; aiuta ad affermare le nostre opinioni senza scatenare ansia e ad esprimere le nostre emozioni in maniera sincera invece che reprimerle (passività) o riversarle sull’altro (aggressività); rende possibile esprimere sé stessi, far valere il proprio punto di vista, affermare i propri diritti personali rispettando le idee ed i diritti degli altri.

Assertività significa sostenere la propria integrità e dignità e allo stesso tempo incoraggiare ed accettare questo comportamento negli altri.

Quando si è assertivi, si bilanciano i bisogni altrui con i propri. Si trattano gli altri come si desidererebbe essere trattati. Quando è necessario si può scegliere se dare la priorità alla necessità altrui o se considerare maggiormente le proprie necessità.

L’assertività è un elemento centrale delle abilità di comunicazione, è basata sul rispetto reciproco, è uno stile comunicativo efficace e positivo.  Se si riconosce di avere dei diritti e di poterli esercitare, allora si accetteranno automaticamente le responsabilità che derivano dai vantaggi di tali diritti: il rendere conto delle proprie azioni e decisioni.

L'assertività si pone lungo un continuum: ad un’estremità troviamo la comunicazione aggressiva dove si antepongono i propri bisogni a quelli degli altri e nell'altra una comunicazione di tipo passiva dove si antepongono i bisogni degli altri ai propri. Entrambi i tipi di comunicazione sono considerati negativi e disfunzionali.

Comunicazione assertiva e relazioni sociali

L’essere umano è costantemente inserito in una rete di relazioni in cui è fondamentale mediare con assertività fra le nostre e le altrui esigenze.

La comunicazione assertiva migliora i rapporti con gli altri perché ci permette di costruire buone relazioni attraverso uno stile comunicativo chiaro, semplice e diretto (fondamenti della comunicazione efficace). Esprimere le proprie opinioni e manifestare le proprie reali convinzioni produce salute mentale e migliora le relazioni.

L’assertività è un’abilità indispensabile nelle interazioni sociali quotidiane, in ambito familiare, lavorativo e in tutti i contesti di relazione. È riconosciuta come fondamentale anche dagli studi scientifici dell’OMS che attribuiscono sempre maggiore importanza all’acquisizione e al potenziamento delle “life skills”.

L’assertività e l’autostima

Essere assertivi è una scelta che si manifesta in un miglioramento della qualità delle relazioni interpersonali, in una maggiore autostima ed autoefficacia.

La persona che utilizza lo stile comunicativo assertivo, si assume la responsabilità dei propri errori, sa accettare la critica in modo costruttivo, senza sminuire la propria autostima o quella dell’altro.

I vantaggi della comunicazione assertiva

L’assertività è una modalità che permette di comunicare alla pari, evitando di emettere comportamenti automatici con un carico emotivo eccessivo e controproducente e di raggiungere i propri obiettivi. Quando non riusciamo a mettere in atto comportamento assertivo, accumuliamo stress, frustrazioni, disagio, ansia, rabbia, ci sentiamo inadeguati e questo incide sulla nostra autostima e sul nostro umore.

Nel 1959 Joseph Wolpe introdusse il termine assertiveness e, riprendendo quanto teorizzato da Salter, sostenne che fosse necessario che le persone acquisissero la capacità di esprimere apertamente i loro sentimenti, al fine di assumere un comportamento sano.

  • Vantaggi psicologici: l’opportunità di essere più sicuri di noi stessi, grazie a una maggiore consapevolezza del nostro valore all’interno della società; la possibilità di mettere un limite al proprio e all’altrui comportamento; avere una visione realistica sulle proprie possibilità; non farsi sopraffare dall’interlocutore aggressivo, non farsi istigare dall’ira o forzare alla sottomissione; essere capaci di gioire dei propri successi e di accettare i propri fallimenti;
  • I vantaggi a breve termine: la soddisfazione del bisogno dell’uomo di esprimere i propri desideri e bisogni, pensieri, interpretazioni e incomprensioni, sentimenti ed emozioni e di avere un ruolo positivo nelle relazioni sociali; la capacità di gestire in modo costruttivo le relazioni sociali porterà a dei risultati positivi condivisibili dagli interlocutori;
  • I vantaggi a medio/lungo termine: la coerenza con se stessi porterà ad avere serenità nella relazione con se stessi e la trasparenza nei confronti degli altri permetterà la costruzione di rapporti interpersonali autentici; il raggiungimento degli obiettivi prefissati aumenta il senso di autoefficacia; lo sviluppo di una maggiore tolleranza alla frustrazione legata alla sconfitta o alla difficoltà di confronto con persone aventi punti di vista diversi ci porta serenità.

Come si può educare alla comunicazione assertiva?

Robert E. Alberti e Michael L. Emmons (1974) idearono il primo training assertivo rivolto all’attivazione di potenziale e non al trattamento clinico di disturbi psichiatrici. Il principale obiettivo del training era quello di aiutare le persone ad agire sulla base dei propri irrevocabili diritti personali. Uno stile comportamentale assertivo veniva considerato necessario per tutti i soggetti.

Attraverso un training assertivo si acquisiscono diverse abilità utili allo sviluppo di un’efficace comunicazione: riconoscimento degli errori cognitivi, sviluppo di un valido dialogo interiore, acquisizione di un efficace linguaggio verbale e non verbale (Albert Mehrabian, sociologo linguista, suggerì che quando parliamo, l’impatto maggiore proviene dal linguaggio del proprio corpo) gestione delle critiche e dei feedback positivi, capacità di esprimere disaccordo, abilità nel fare proprie le dichiarazioni dell’IO, imparare a dare istruzioni assertive etc…

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