La Radioterapia per il tumore al seno

La Radioterapia per il tumore al seno

Editato da: il 30/03/2023

La Radioterapia è entrata di diritto nel trattamento standard del tumore al seno. Ce ne parla il Dott. William Casagrande, specialista in Radioterapia a Milano

Che cos’è la Radioterapia?

La Radioterapia è una terapia medica che utilizza le radiazioni ionizzanti per la cura dei tumori. Le radiazioni vengono prodotte da una macchina (acceleratore lineare) e interagiscono con le cellule tumorali, portando alla morte cellulare tramite alterazioni dei legami chimici, dei legami molecolari e del DNA (azione diretta), oltre che tramite la creazione di radicali liberi (azione indiretta).

Radioterapia e tumore della mammella

Nel tumore della mammella, la Radioterapia può essere usata come terapia adiuvante, cioè dopo un intervento chirurgico di asportazione del tumore con conservazione del seno (chirurgia conservativa o quadrantectomia). La Radioterapia è entrata a far parte dell’iter terapeutico in quanto riduce l’insorgenza di recidive locali, con una percentuale che può arrivare al 60% e con relativo aumento della sopravvivenza.

Altra indicazione alla Radioterapia è dopo un intervento chirurgico di asportazione dell’intero seno (mastectomia totale), in presenza di tumori di grandi dimensioni che potrebbero interessare anche il muscolo pettorale o il derma. In questo caso, la Radioterapia viene effettuata sulla parete toracica e spesso anche sui linfonodi contigui omolaterali alla malattia (regione ascellare e claveare).

La Radioterapia può essere utilizzata anche come terapia esclusiva quando esistono delle controindicazioni a sottoporre la paziente alla chirurgia.

Tutti i pazienti sono candidabili a Radioterapia?

In passato, non veniva posta indicazione ad una terapia radiante dopo quadrantectomia per tumori di piccole dimensioni (carcinoma in situ). Studi recenti, invece, hanno dimostrato che le pazienti che non venivano sottoposte anche a Radioterapia sviluppavano nel 35% dei casi una recidiva locale, percentuale che viene dimezzata dall’utilizzo della terapia radiante postoperatoria.

Una controindicazione relativa alla terapia radiante si ha in presenza di malattie del collagene (es. sclerodermia) o malattie autoimmunitarie con manifestazioni cutanee (es. Lupus) in fase acuta.

In passato si tendeva ad escludere anche le pazienti più anziane, a differenza di oggi dove l’età non è più una controindicazione essendo l’aspettativa di vita più lunga.

In cosa consiste la Radioterapia?

Innanzitutto, chiariamo che stiamo parlando di Radioterapia a fasci esterni.

Dopo la prima visita, se vi è indicazione alla Radioterapia, la paziente dovrà eseguire una TAC di centratura, che non essendo una procedura diagnostica non necessita di liquido di contrasto. Il piano di trattamento della paziente è personalizzato e viene elaborato sulla base delle informazioni anatomiche tridimensionali fornite da tale TAC. Successivamente verranno effettuati dei piccoli tatuaggi sulla cute della paziente, in modo da posizionarla sulla macchina di trattamento ogni giorno sempre nella stessa posizione.

Il protocollo standard prevede un ciclo di Radioterapia sull’intera mammella eventualmente seguito da un ulteriore dose di radiazione (boost) dove era localizzato il tumore: è nella sede del tumore asportato, infatti, che spesso si evidenzia la recidiva locale (80%-90%). Di solito, si parla di circa 25 sedute giornaliere più 5 sedute di boost sul letto operatorio.

Sulla base delle caratteristiche e della storia clinica della paziente, il Radioterapista può scegliere se utilizzare un protocollo cosiddetto ipofrazionato, che ha la peculiarità di erogare una dose di radiazione giornaliera maggiore, ma in numero ridotto di sedute (solitamente 15).

Radioterapia per il tumore al seno: gli effetti collaterali

Gli eventuali effetti collaterali acuti prodotti dalla Radioterapia sono legati soprattutto ad una tossicità che riguarda la cute (eritema).  Esistono delle pomate da applicare localmente per ridurre l’eritema. Nel 20-30% dei casi si può avere una mastite, cioè l’infiammazione della ghiandola mammaria. In questo caso, si ricorre a degli antinfiammatori.

Un altro eventuale effetto collaterale, ben più raro, è quello della polmonite da radiazioni (rischio del 5%), patologia non sintomatica, che può avere sequele solo in caso di sovrainfezione batterica.

Se il seno irradiato è quello sinistro, c’è un basso rischio (inferiore al 3%) connesso alla tossicità cardiaca. Questo rischio potrebbe però aumentare in quelle pazienti che hanno effettuato in precedenza una chemioterapia adiuvante cardiotossica.

Gli eventuali effetti tardivi, infine, sono legati alla cosmesi. La Radioterapia può portare ad una fibrosi della mammella irradiata che si traduce in una diminuzione del volume del seno e ad una riduzione della sua elasticità.

Da segnalare che gli eventuali effetti collaterali elencati sono comunque risolvibili con le adeguate terapie mediche. Inoltre, gli acceleratori moderni hanno in dotazione sistemi di acquisizione d’immagine finalizzati al controllo del corretto posizionamento della paziente prima della seduta di terapia, consentendo una più precisa irradiazione e riducendo così al minimo gli eventuali effetti collaterali, soprattutto quelli più dannosi.

Tra gli effetti tardivi in caso dell’irradiazione delle regioni linfonodali a rischio (regione ascellare e claveare), va segnalato un incremento della probabilità di sviluppare rigonfiamento (linfedema) del braccio, soprattutto dopo dissezione chirurgica dei linfonodi ascellari. Anche per questa eventualità è previsto il ricorso a terapie preventive e riabilitative (linfodrenaggio) che ne limitano sia la comparsa che la persistenza.

Radioterapia per il tumore al seno: i vantaggi

Per quanto riguarda i vantaggi, il più importante consiste nella riduzione della probabilità di recidiva locale (variabile in relazione alle caratteristiche istologiche del tumore).

Numerosi studi, nel corso degli anni, hanno infatti dimostrato che migliorare il controllo locale della malattia equivale ad aumentare la sopravvivenza delle pazienti ma anche a migliorarne la qualità di vita.

In corso di Radioterapia sul seno, le pazienti al termine della seduta:

  • Possono tornare subito a casa;
  • Possono svolgere le normali attività quotidiane e lavorative;
  • Possono stare a contatto con persone di qualunque età;
  • Non perdono i capelli;
  • Non necessitano di essere accompagnate;
  • Possono guidare;
  • Non hanno una particolare alimentazione da seguire.

 

Editor Karin Mosca

Radioterapia a San Donato Milanese