La sindrome di Takotsubo o del cuore infranto

La sindrome di Takotsubo o del cuore infranto

Editato da: Valerio Bellio il 19/12/2018

Takotsubo, una parola giapponese che indica il cestello che i pescatori giapponesi utilizzano per catturare i polipi. Ma qual è la relazione con il cuore umano e, soprattutto, con il cervello? Lo scopriamo insieme alla Dott.ssa Enrica Mariano, esperta in Cardiologia interventistica a Roma

 

La sindrome di Takotsubo, anche conosciuta come ABS (Apical ballooning syndrome), è una cardiomiopatia da stress caratterizzata da una disfunzione cinetica di una parte del cuore.  
Si tratta di una disfunzione ventricolare sinistra transitoria a carico dell’apice e dei segmenti medi del ventricolo sinistro, associata a ipercinesia compensatoria dei segmenti basali; in sostanza, riguarda una disfunzione del pompaggio del cuore del ventricolo sinistro, la quale genera una forma peculiare, con collo sottile, ricordando difatti il vaso per intrappolare i polipi ed utilizzato in Giappone, dove è stata riscontrata per la prima volta tale patologia. 

I sintomi della Sindrome di Takotsubo

Questa sindrome è stata menzionata per la prima volta nel 1991, prevalentemente in soggetti di sesso femminile di 55-75 anni e affetti da disfunzioni tiroidee, e, secondo uno studio effettuato da un team di specialisti italiani, è legata ad uno stress emotivo (nel 30% dei casi può essere un lutto) o fisico (nel 36% dei casi può essere un intervento chirurgico). I sintomi della sindrome sono spesso associati a disturbi psicologici come la depressione e l’ansia, pertanto il trattamento non può dipendere esclusivamente dal parere di un cardiologo. Generalmente la sindrome si manifesta con le stesse caratteristiche di un infarto, ovvero dolore al petto o affanno, ed erroneamente viene accostato all’infarto nell’1-2% dei casi delle sindromi coronariche acute (si stima che interessi 1-2 casi su 100 pazienti che si recano in pronto soccorso per sospetto infarto); tuttavia, la coronarografia d’urgenza non rileva nessuna stenosi significativa dell’albero coronarico (restringimento): ciò che si rileva è l’alterazione della forma del ventricolo sinistro alla ventricolografia. 

Quali sono le cause della Sindrome di Takotsubo?

Le cause della sindrome sono in parte sconosciute. Secondo alcuni studi, il significativo rilascio di catecolammine (ormoni dello stress) in seguito ad uno stress emotivo o fisico provocherebbe uno “stordimento temporaneo” del muscolo cardiaco, mentre altri sostengono che lo stress sia causa di uno spasmo temporaneo delle coronarie, e ciò altererebbe l’anatomia cardiaca. Proprio per l’origine ignota della sindrome, la prevenzione è pressoché impossibile, pertanto si sta cercando di far luce sulle dinamiche della patologia in modo da formulare una terapia specifica.

Come affrontare la Sindrome di Takotsubo

È importante dire che, entro un mese dall’esordio dei sintomi, nella maggior parte dei casi i pazienti hanno una guarigione completa, ovvero con una completa risoluzione delle alterazioni elettrocardiografiche ed ecocardiografiche; tuttavia, non possono essere escluse prognosi negative (shock del cuore). L’armamentario terapeutico consiste prevalentemente nella somministrazione di ACE-inibitori, beta-bloccanti e cardioaspirine; l’iter diagnostico si basa su tecniche di imaging non invasive come la RM cardiaca e la scintigrafia cardiaca al MIBG.

Quale futuro per il trattamento della Sindrome di Takotsubo?

In conclusione, la cardiomiopatia da stress è una sindrome le cui cause sono ancora da approfondire e per la quale l’unica arma a disposizione è la tempistica con cui viene diagnosticata e trattata; generalmente la cardiomiopatia da stress è una patologia temporanea e reversibile, mentre risulta pregiudicante e pericolosa se i soccorsi non sono adeguati. Nell’ottica terapeutica è importante specificare che il trattamento è multidisciplinare: la cura dei fattori di stress e di tutti quei fattori psicologici e neurologici che influiscono sulla patologia cardiaca non dev’essere sottovalutata all’interno del quadro prognostico generale. In tal senso è cruciale l’invito ai pazienti a modificare lo stile di vita per proteggere la salute del proprio cuore. I legami tra cuore e cervello, in fondo, non sono mai stati così evidenti.

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