Le diverse tipologie di alopecia

Le diverse tipologie di alopecia

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: il 13/04/2024

La mancanza o la perdita di capelli spesso è associata al termine alopecia, una patologia che può presentarsi per cause differenti: il Prof. Alfredo Rebora, esperto in Dermatologia a Genova, ne descrive le tipologie più comuni

Le alopecie

Alopecia è un termine che viene usato spesso per indicare la mancanza di capelli. In realtà, le alopecie sono molte e diverse tra di loro. La prima distinzione che si può fare è quella tra alopecie cicatriziali e alopecie non cicatriziali.

  • Le prime sono dovute ad un’infiammazione che tende a guarire lasciando una cicatrice che, ovviamente, comporta la perdita definitiva dei capelli;
  • Le seconde, invece, sono di natura molto diversa tra di loro e sono reversibili. Le alopecie non cicatriziali più comuni sono l’alopecia androgenetica (AGA) o calvizie comune, l’alopecia areata e il telogen effluvium.

Alopecia Androgenetica 

L’AGA è una patologia genetica in cui il difetto principale è l’attività eccessiva di un enzima che trasforma il testosterone, l’ormone maschile classico, in diidrotestosterone, molto più potente, a sua volta responsabile della progressiva rarefazione dei capelli. È molto comune nei caucasici, molto meno nelle etnie africane e nei mongoli. Vista la causa, i maschi sono molto più colpiti delle femmine. Inizia con la stempiatura, si forma poi la chierica e infine le due zone confluiscono. Il diradamento è dovuto a due fenomeni: 

  • Miniaturizzazione: assottigliamento e accorciamento progressivo dei capelli;
  • I capelli emergono dalla pelle non isolatamente ma nelle cosiddette unità follicolari, che comprendono da tre a quattro capelli. A turno uno dei 4 capelli va a riposo per un tempo variabile, che nel soggetto normale non dura più di due mesi, durante i quali il capello scompare e non viene immediatamente sostituito. Nell’AGA la frequenza e la durata di queste “ferie” aumentano, fino a che nessun capello del quartetto iniziale è più visibile.

L’AGA si può curare. Esistono dei farmaci che invertono i due processi descritti. La principale inconvenienza è che devono esser proseguiti per tutta la vita, perché se la terapia viene interrotta, il gene difettoso riprende a funzionare e la malattia si ripresenta. Il trapianto di capelli presi dalla zona occipitale, che è di regola risparmiata nella calvizie, è l’ultima spiaggia. L’intervento deve essere eseguito da un chirurgo specializzato, è un lavoro di equipe (cosa che giustifica i costi elevati) e in mani esperte dà ottimi risultati, ma deve essere limitato a casi di calvizie avanzata.

L’alopecia areata

Si tratta di una malattia autoimmune cellulo-mediata. In parole povere, il sistema immunitario e, in particolare i cosiddetti “linfociti assassini”, perdono la competenza, in genere in situazioni di emergenza o di stress emozionale, e aggrediscono una parte dell’organismo, nel nostro caso i capelli, invece che prendersela con virus e cellule neoplastiche, come dovrebbero fare di regola. Il risultato è l’arresto brutale delle mitosi dei cheratinociti, le cellule che producono il pelo e che non sono più in grado di continuare a riprodursi. Il risultato è la caduta del pelo limitatamente ad alcune aree o, in casi molto gravi, a tutto l’ambito corporeo. L’alopecia areata può associarsi ad altre malattie autoimmuni, specialmente alla tiroidite. Anche in questo caso ci sono dei farmaci utili alla patologia che però, una volta sospesi, comportano spesso una ricaduta, talora più grave della forma iniziale. 

Il Telogen Effluvium

Il Telogen Effluvium è una comune patologia del capello. Abbiamo visto che nella calvizie i capelli non si “perdono” come comunemente si crede, ma si assottigliano e si accorciano. Quando invece il paziente trova capelli sul cuscino al risveglio o intasa lo scarico della doccia, il problema è diverso e si chiama Telogen Effluvium (TE). Il TE si chiama così perché i capelli cadono in telogen, che è la fase di caduta normale del capello, ma in maniera molto più abbondante che di norma. Si tratta di capelli che in fondo hanno una piccola protuberanza che può essere facilmente apprezzata facendo scorrere il capello tra i polpastrelli. È una condizione eterogenea dal punto di vista delle cause: anche chi ha un tumore al seno e viene trattato con la chemioterapia perde i capelli, ha cioè un TE, talora in maniera catastrofica. La condizione, però, più comune è quella che arbitrariamente viene chiamata TE autoimmune. Il TE, che può essere acuto o cronico, sembra colpire più le donne. Esempio tipico di TE acuto è il TE che consegue al parto. Circa il 20% delle donne, quasi sempre al primo parto, quando il coinvolgimento emotivo è alto, osservano (tre mesi dopo) una caduta di capelli anche molto profusa, che cessa però nel giro di due mesi con ritorno alla normalità. Il TE cronico invece è quello che dura più di 6 mesi, segue in molti casi periodi di stress emotivo (molto comune è la separazione tra coniugi) e non tende alla guarigione spontanea. Non c’è una terapia convalidata e di solito lozioni cortisoniche sono la cura più prescritta. Il ritorno alla normalità emotiva è la cura migliore.

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