Le possibili terapie per curare il mal di schiena

Le possibili terapie per curare il mal di schiena

Editato da: Marta Buonomano il 09/03/2021

In tutto il mondo occidentale il mal di schiena è uno dei motivi più frequenti di richiesta di visita medica da parte dei pazienti e, ugualmente, una delle maggiori cause di perdita di giornate lavorative e di disabilità e perdita del lavoro. Esistono, però, semplici misure per prevenire o trattare la maggior parte degli episodi dolorosi che, raramente, necessita di un trattamento chirurgico. Ce ne parla la Dott.ssa Laura Bertini, esperta in Terapia del Dolore a Roma

Quali sono i sintomi del mal di schiena?

Il dolore lombare può presentarsi come una contrattura muscolare o come un dolore lancinante, bruciante o trafittivo e si può irradiare alle gambe, generalmente peggiora con i piegamenti e le torsioni della colonna, nel sollevare pesi, stando in piedi a lungo e durante la deambulazione. La maggior parte degli episodi di mal di schiena si risolve spontaneamente, o utilizzando farmaci da banco, in automedicazione, nel giro di qualche settimana. In questi casi, però, è sempre necessario consultare il medico:

  • uomo con mal di schienaDolore che dura più di 30 gg;
  • Se è molto intenso e non migliora con il riposo a letto;
  • Se si irradia verso uno o entrambi gli arti inferiori, specialmente se si estende anche alla gamba fino al piede;
  • Se causa debolezza, diminuzione della sensibilità o formicolio in uno o entrambi gli arti inferiori;
  • Se si manifesta anche una diminuzione di peso che non ha spiegazione.

In rari casi il mal di schiena può essere un segnale di problemi seri. In caso si manifestino i sintomi seguenti si deve contattare immediatamente il medico:

  • Se compaiono difficolta ad urinare o a defecare;
  • Se il dolore è accompagnato da febbre;
  • Se compare dopo una caduta con trauma della colonna vertebrale.

Come si fa la diagnosi?

Il medico esaminerà la schiena e valuterà la capacità di sedersi, stare in piedi, camminare e sollevare le gambe, osserverà anche se ci sono alterazioni della sensibilità della cute e/o la presenza di debolezza di alcuni muscoli. Il medico chiederà anche quanto il paziente può camminare prima che il dolore lo costringa a fermarsi, se ha spasmi muscolari e di esprimere una valutazione del dolore su una scala da zero a dieci (Scala Numerica di valutazione del dolore). L’esame clinico del paziente aiuta a determinare da dove proviene il dolore e a escludere le cause più gravi di mal di schiena. Se c'è motivo di sospettare che una condizione specifica stia causando il mal di schiena, il medico potrebbe ordinare uno o più test:

  • Radiografie. Queste immagini mostrano l'allineamento delle ossa e la presenza di artrite, artrosi o fratture, ma, da sole, non mettono in evidenza eventuali problemi al midollo spinale, ai muscoli, ai dischi o ai nervi.
  • Scansioni RMN o TC. Queste scansioni generano immagini che possono rivelare ernie discali o problemi con ossa, muscoli, tessuti, tendini, nervi, legamenti e vasi sanguigni.
  • Analisi del sangue. Questi possono aiutare a determinare se è presente un'infezione o altre condizioni che potrebbero causare il dolore.
  • Scansione ossea. Lo specialista, in casi selezionati, può richiedere l’esecuzione di una scintigrafia ossea per individuare fratture da compressione dovute a osteoporosi o tumori ossei.
  • Studi sui nervi. L'elettromiografia (EMG) serve a valutare gli impulsi elettrici creati dai nervi e le risposte da parte dei muscoli. Questo test può confermare se esiste la compressione del nervo causata da ernie discali o restringimento del canale spinale (stenosi spinale).

Cosa prevede la terapia?

La maggior parte dei mal di schiena migliora entro un mese con il trattamento domiciliare. Tuttavia, ogni paziente è diverso e spesso il mal di schiena è una condizione complessa. In molti casi il dolore non scompare per alcuni mesi, ma solo una piccola percentuale di pazienti lamenta un dolore intenso e persistente.

schiena di donnaGli antidolorifici antinfiammatori (FANS) da banco possono risolvere la maggior parte degli episodi dolorosi. Il riposo a letto non è mai raccomandato se non nei primi due o tre giorni. I pazienti devono continuare le normali attività quotidiane, per quanto possibile. Si consiglia di sospendere le attività che peggiorano il dolore, ma non evitarle, preventivamente, per paura del dolore. Se i trattamenti domiciliari non funzionano dopo 3 o al massimo 4 settimane il medico dovrebbe prescrivere farmaci adeguati. Se invece il dolore è molto intenso e limita fortemente le attività quotidiane bisogna intervenire rapidamente

Terapia farmacologica per il mal di schiena

A seconda delle caratteristiche del dolore lamentato dal paziente possono essere prescritti uno o più farmaci:

  • Antidolorifici da banco (farmaci acquistabili anche senza ricetta medica). I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono aiutare ad alleviare il mal di schiena. L’automedicazione deve essere limitata nel tempo, non più di 4/5 giorni consecutivi. Un uso eccessivo può causare gravi effetti collaterali. Se questi farmaci non alleviano il dolore, solo il medico può, eventualmente, prescrivere di prescrivere altri FANS.
  • Rilassanti muscolari. Se il dolore alla schiena da lieve a moderato non migliora con gli analgesici da banco, il medico potrebbe prescrivere anche un rilassante muscolare (potrebbe provocare vertigini e sonnolenza).
  • Antidolorifici topici. Questi medicinali forniscono sostanze antidolorifiche assimilabili attraverso la cute mediante l’applicazione di pomate, creme, unguenti o cerotti.
  • Cortisonici. Gli steroidi orali, o corticosteroidi assunti per via orale o intramuscolare, sono farmaci antinfiammatori che sono stati comunemente prescritti per varie condizioni ortopediche, tra cui il mal di schiena. Un breve ciclo di terapia con questi farmaci può aiutare ad alleviare l'infiammazione dolorosa associata ad un dolore acuto severo alla schiena. Sebbene questi farmaci possano ridurre il dolore e l'infiammazione, hanno anche potenziali effetti collaterali gravi che sono sempre valutati dal medico che li prescrive.
  • Oppioidi. I farmaci contenenti oppioidi, possono essere utilizzati per un breve periodo sotto stretto controllo del medico per il dolore acuto oppure, per periodi più lunghi, sempre sotto stretto controllo medico in caso di dolore cronico.
  • Antidepressivi. Alcuni tipi di antidepressivi e antidepressivi triciclici (medicinali che devono essere prescritti dal medico) hanno dimostrato scientificamente di alleviare il mal di schiena cronico indipendentemente dal loro effetto sulla depressione.

Quando è necessaria la fisioterapia?

Un fisioterapista, su prescrizione di un Medico fisiatra, può far eseguire esercizi per aumentare la flessibilità, rafforzare i muscoli della schiena e addominali e migliorare la postura. L'uso regolare di queste tecniche può aiutare a prevenire la ricomparsa del dolore. I fisioterapisti forniranno anche informazioni su come modificare i movimenti durante un episodio di mal di schiena per evitare la comparsa del dolore pur continuando ad essere attivi.

Mal di schiena: procedure chirurgiche e di altro tipo

Le procedure utilizzate per trattare il mal di schiena possono includere:

  • schiena di donnaIniezioni di corticosteroidi. Se altre misure non alleviano il dolore e se il dolore si irradia lungo la gamba, il medico può iniettare costicosteroidi – con azione antinfiammatoria - con un anestetico locale nello spazio intorno al midollo spinale (spazio epidurale), oppure vicino ad altre strutture della colonna vertebrale come le cosiddette “faccette articolari” o articolazioni zigoapofisarie che, se affette da artrosi o altra infiammazione, possono frequentemente essere la causa del mal di schiena. Un’iniezione di cortisone aiuta a ridurre l'infiammazione intorno alle radici nervose, ma può essere necessario ripeterla per due o tre volte per ottenere un risultato duraturo. Il cortisone iniettato localmente ha un effetto maggiore di quello assunto per bocca o per via intramuscolare con meno rischi di comparsa effetti collaterali.
  • Neurotomia a radiofrequenza. Questa metodica prevede l’inserimento di un sottile ago nella pelle in modo che la punta si posizioni vicino alla zona da cui origina il dolore. Una particolare corrente elettrica ad alta frequenza viene fatte passare attraverso l'ago elettrodo per danneggiare i nervi sensitivi, che contribuiscono a trasmettere la sensazione dolorosa. Questa procedura non causa lesioni di nervi che sono necessari per i movimenti degli arti.
  • Stimolatori nervosi impiantati. I dispositivi impiantati sotto la pelle possono essere inseriti all’interno del canale vertebrale (stimolatori midollari), oppure vicino ad un nervo periferico (stimolatori periferici), attraverso un generatore (batteria) anch’esso impiantato solo la pelle, oppure esterno in alcuni impianti periferici (wireless) producono delle correnti elettriche che hanno l’effetto di ridurre il dolore.
  • Chirurgia. L’intervento chirurgico generalmente è indicato solo se il dolore è intrattabile ed associato a sintomi neurologici come debolezza muscolare causata dalla compressione di una o più radici nervose. Queste procedure sono solitamente riservate al dolore legato a problemi strutturali, come il restringimento della colonna vertebrale (stenosi spinale) o un'ernia del disco, che non ha risposto ad altre terapie.
Terapia del dolore a Roma