Le vene varicose: cause e conseguenze

Le vene varicose: cause e conseguenze

Editato da: il 13/04/2024

Le varici si formano a causa del ristagno del sangue nelle vene. Si presentano di un colore bluastro o violaceo e tendono a sporgere dalla superficie cutanea, per questo sono degli inestetismi particolarmente odiati. Il Prof. Giorgio Ghilardi, esperto in Chirurgia Vascolare a Milano, ci spiega cosa sono le vene varicose

 

 

Cosa sono le vene varicose?

Le vene varicose sono vene ingrossate in cui il sangue tende a ristagnare. Di colore blu-viola, sporgono dalla superficie cutanea e compaiono, solitamente, su cosce e gambe. Con l’avanzare dell’età, le varici tendono ad aumentare e ad ingrossarsi, peggiorando l’aspetto degli arti inferiori.

Circa il 10-30% della popolazione, sia uomini che donne, soffre di vene varicose. Spesso vengono considerate erroneamente un mero problema estetico, ma con il tempo possono causare disturbi anche gravi.

 

Perché si formano le vene varicose?

Le vene consentono il ritorno al cuore del sangue, dopo che questo ha nutrito organi, muscoli, ossa e pelle delle gambe. Poiché il cuore è situato più in alto rispetto alle gambe, il sangue deve scorrere nelle vene dal basso verso l’alto sfidando la forza di gravità.

Il sangue riesce a risalire dalle gambe verso il cuore grazie al lavoro di aspirazione del cuore stesso e agli atti respiratori. All'interno delle vene, poi, vi sono delle valvole unidirezionali che consentono il flusso del sangue verso l’alto e ne impediscono il reflusso verso i piedi. Una parte rilevante dello sforzo per far risalire il sangue verso il cuore è sostenuto dai muscoli delle gambe: l’azione della muscolatura “spreme” il sangue dalle vene profonde e lo invia al muscolo cardiaco, sfruttando la continenza delle valvole unidirezionali.

Quando il sistema delle valvole viene sottoposto ad uno stress eccessivo dovuto alla prolungata stazione eretta, a episodi di trombosi venosa profonda o a traumi, il sangue fluisce dal sistema profondo a quello delle vene superficiali, creando ipertensione venosa e sforzando ulteriormente le valvole. Il sangue, quindi, ristagna nelle vene e provoca insufficienza venosa.

 

Quali sono i fattori di rischio per le vene varicose?

I fattori che favoriscono la formazione delle vene varicose sono:

  • L’età avanzata;
  • Il sesso femminile;
  • L’aver sofferto di trombosi venosa profonda;
  • Una predisposizione genetica o familiare;
  • La necessità di rimanere troppo a lungo fermi in piedi o seduti;
  • Un’attività fisica eccessivamente pesante;
  • L'azione degli estrogeni;
  • La gravidanza;
  • L’obesità;
  • Svolgere attività che comportano un aumento della pressione sulle valvole.

 

Come si presentano le vene varicose?

Le vene varicose si presentano in molti modi:

  1. Teleangectasie: sono le vene superficiali più piccole di 1 mm di diametro. Sono confinate all'interno del derma e appaiono come ragnatele di piccole vene rosse, viola o blu. Possono essere anche molto estese e numerose, ma solitamente non provocano disturbi. Si accompagnano spesso alle varici reticolari.
  2. Varici reticolari: sono piccole vene dilatate bluastre o violacee, del diametro di 1-3 mm e collocate sotto il derma. Talvolta sono sporgenti e ben percepibili al tatto.
  3. Varici tronculari: possono superare i 3 mm di diametro. Sono vene molto evidenti, rigonfie, turgide, piene di sangue, tortuose, sporgenti e di colore blu-viola. La pelle che le ricopre è piuttosto sottile e, al tatto, risulta più calda rispetto a quella del resto della gamba.

 

Quali sono i sintomi delle vene varicose?

Quando il sistema venoso è sano, le vene superficiali sono appena visibili e le vene safene quasi mai palpabili. La comparsa di teleangectasie o di vene reticolari indica un’iniziale insufficienza venosa. Anche se antiestetiche, queste vene spesso non causano sintomi significativi e non progrediscono necessariamente verso forme più gravi.

Quando, però, le vene diventano sporgenti e tortuose, è frequente che vi siano anche sintomi come dolore, edema (in particolare attorno alla caviglia), senso di pesantezza e affaticamento alle gambe (che migliora quando si cammina), crampi ai polpacci (specialmente di notte) e prurito.

 

Da cosa ci si può accorgere della presenza di vene varicose?

In una fase iniziale può comparire la cosiddetta corona flebectasica, un reticolo di capillari dilatati disposti a ventaglio al piede o alla caviglia. Il dolore, più tardivo, è dovuto al peggioramento dello stato di nutrizione della pelle e all’inefficienza del metabolismo nel rimuovere i prodotti di scarto.

La comparsa di vene grosse e tortuose è il segno che la malattia varicosa è nella sua fase conclamata. In questo stadio è opportuno non tardare il trattamento per evitare che il progressivo peggioramento renda meno soddisfacente la cura.

 

Cosa accade se le vene varicose non vengono curate?

Con l’aggravarsi della malattia possono comparire segni più gravi di insufficienza venosa cronica: tromboflebiti superficiali, ulcere da stasi, trombosi venose profonde.

Altre situazioni di compromissione della cute della gamba, che denotano aggravamento e che non sono reversibili sono l’eczema venoso, la lipodermatosclerosi e l’atrofia bianca.

L'eczema venoso è un'infiammazione superficiale dovuta alla stasi venosa. È localizzato alla caviglia ed è caratterizzato da eritema, desquamazione e prurito. Con il tempo la pelle assume una colorazione brunastra, a causa dei depositi di emosiderina: i globuli rossi fuoriescono dai capillari venosi rilasciando emoglobina, il cui contenuto in ferro provoca la colorazione. Solitamente questo fenomeno si rileva a livello della caviglia, ma a volte può risalire anche tutta la gamba.

L'edema e l'infiammazione causata dai depositi di emosiderina provocano la lipodermatosclerosi, un’infiammazione cronica che indurisce il tessuto adiposo sottocutaneo.

L'atrofia bianca è caratterizzata da aree di cute depigmentate (bianche) circondate da piccoli capillari, spesso circondate da aree iperpigmentate.

 

Editor Karin Mosca

Angiologia a Milano