La cachessia tumorale è una condizione frequente nei pazienti affetti da leucemia, caratterizzata da perdita di peso, atrofia muscolare e profonda stanchezza. Non si tratta solo di una conseguenza generica della malattia, ma di un processo attivo e complesso che coinvolge il metabolismo delle cellule tumorali. Recenti ricerche, tra cui uno studio pubblicato su Cell Metabolism e approfondito dal Prof. Giovanni Martinelli, gettano luce su nuovi meccanismi molecolari e aprono scenari promettenti sul ruolo dell’alimentazione e degli integratori nella gestione della cachessia.
Metabolismo alterato: meno zuccheri, più grassi e aminoacidi
Uno degli aspetti più rilevanti emersi è che oltre il 40% dei malati di leucemia utilizza un carburante metabolico diverso rispetto alle cellule sane. Invece di consumare prevalentemente zuccheri (glucosio), queste cellule tumorali impiegano grassi e aminoacidi, in particolare la metionina, un amminoacido essenziale.
Questa variazione metabolica comporta l'accumulo di un metabolita chiamato SAM (S-adenosilmetionina), che supporta la sopravvivenza delle cellule leucemiche ma a caro prezzo: un forte consumo di energia da parte del tumore a discapito del muscolo scheletrico del paziente, con conseguente atrofia muscolare e aumento della stanchezza.
L’impatto clinico della cachessia
Il paziente cachettico spesso perde diversi chili già alla ripresa della malattia, diventa progressivamente più debole, allettato e con una qualità della vita fortemente compromessa. La cachessia non è solo un effetto collaterale, ma un fattore prognostico negativo che incide anche sulla risposta alle terapie.
Nuove strategie: il ruolo dei nutrienti
L’importanza della scoperta risiede nella possibilità di intervenire a livello nutrizionale. Secondo il prof. Martinelli, “il nostro studio, come altri, fornisce approfondimenti molecolari su un meccanismo epigenetico alla base della cachessia del cancro e suggerisce l’integrazione di nutrienti come strategia terapeutica promettente per prevenire o invertire l’atrofia muscolare”.
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Quali integratori per i pazienti leucemici?
Non esistono attualmente linee guida univoche sugli integratori da raccomandare ai pazienti con leucemia. Tuttavia, lo studio indica la necessità di personalizzare l’intervento nutrizionale in base al metabolismo specifico del paziente, con particolare attenzione all’assunzione di aminoacidi e nutrienti coinvolti nella sintesi e nel controllo della SAM. La scelta degli integratori deve essere effettuata da un medico specialista, in collaborazione con un nutrizionista esperto in oncologia.
Conclusioni
La cachessia nella leucemia ha basi molecolari e metaboliche più complesse di quanto si pensasse. Comprendere il ruolo di specifici nutrienti e integratori apre la strada a nuovi approcci terapeutici, volti a migliorare la condizione fisica dei pazienti e supportare l’efficacia delle terapie ematologiche. La nutrizione clinica si configura così come un supporto fondamentale nel trattamento integrato della leucemia.