Il Dott. Massimo Capone, esperto in Urologia a Udine, ci spiega per quale motivo non bisogna sottovalutare il Lichen Sclerosus, una patologia cutanea che colpisce principalmente le donne
Lichen Sclerosus: di cosa si tratta?
Il Lichen Sclerosus è una patologia infiammatoria della pelle che può colpire sia donne che uomini (rapporto uomo-donna di 1:3) di qualunque età e che si manifesta a carico della zona genitale (per le donne può estendersi anche alla zona anale). La sua incidenza nell’uomo aumenta dopo la pubertà, raggiunge l’apice attorno ai 30 anni e si riduce progressivamente dopo i 60.
Da cosa può essere causato?
Le sue origini sono ancora sconosciute: per le donne esiste una relazione con le malattie autoimmuni, mentre negli uomini il Lichen Sclerosus interessa il glande ed il prepuzio e frequentemente può dare origine a una fimosi. Sempre nell’uomo, più raramente (20%), ci può essere un interessamento del meato uretrale esterno o dell’uretra, con conseguente difficoltà nella fuoriuscita dell’urina.
Perché non bisogna sottovalutare il Lichen Sclerosus?
Nel 4% dei casi questa condizione può dare origine ad un carcinoma squamocellulare del pene: per questo motivo si consiglia l’esecuzione di biopsie diagnostiche ed un monitoraggio periodico dei pazienti.
Come evolve la malattia?
Il Lichen Sclerosus è una condizione che può avere fasi di remissione e riacutizzazione. Si manifesta generalmente con bruciore, talvolta prurito, nelle aree soggette a lesione (inizialmente di piccole dimensioni e color avorio che possono estendersi e rendere la cute rugosa e assottigliata, erosa e fissurata o con placche ispessite e biancastre). Queste lesioni possono associarsi a zone di aspetto emorragico, non rischiose per il paziente ma che possono spesso essere fonte di disagio.
L’interessamento anale è frequente nella donna e raro nell’uomo. In quest’ultimo, l’evoluzione delle lesioni causa un progressivo irrigidimento e restringimento del prepuzio (fimosi), compromettendo l’attività sessuale. Se invece vi è una compromissione del meato uretrale, il paziente avrà difficoltà ad urinare. Nella donna, invece, questa condizione può causare un’atrofia delle piccole labbra della vagina e del clitoride, con progressivo restringimento (talvolta, fino alla completa chiusura) dell’orifizio vaginale: la compromissione dell’attività sessuale in questi casi è estremamente grave.
Perché è importante agire tempestivamente?
Poter iniziare precocemente la terapia è essenziale per la guarigione: nelle forme lievi o intermedie è possibile applicare localmente corticosteroidi ad alto potenziale per almeno 3 mesi, talvolta può essere opportuna una terapia di mantenimento settimanale. Non abbiamo dati certi circa la percentuale di guarigione a seguito della terapia locale, ma i trattamenti alternativi (farmaci inibitori della calcineurina, antibiotici o antifungini) non offrono maggiori benefici.
Nei casi avanzati o quando la terapia locale non offre risultati si può ricorrere alla circoncisione, con una percentuale di guarigione che raggiunge quasi il 100%. Nei casi più gravi, in cui il prepuzio si fonde con il glande, sarà necessario asportare chirurgicamente il tessuto lesionato per ripristinare l’individualità anatomica del glande. Se invece l’estensione della malattia sovverte totalmente la morfologia del glande si dovrà ricorrere ad un intervento ricostruttivo più complesso (“re-surfacing”) per asportare e sostituire con un innesto il tessuto danneggiato.
Nel caso di interessamento del meato uretrale esterno o dell’uretra, se il trattamento locale non offre benefici si dovrà eseguire un intervento di uretroplastica.
Cura del paziente: i 3 punti fondamentali
Diagnosi tempestiva: la diagnosi di questa malattia è clinica, la biopsia non è richiesta in tutti casi ma è preferibile in caso di dubbio (se la terapia locale è inefficace non è prevista la circoncisione o in caso di sospetto carcinoma squamocellulare). Con una diagnosi tempestiva, inoltre, il trattamento avrà più efficacia;
- Monitoraggio accurato della terapia: per limitare l’evoluzione del Lichen Sclerosus (che renderebbe necessario un intervento chirurgico) è importante seguire con precisione le indicazioni fornite dallo specialista (in grado di personalizzare la terapia a seconda del caso) e non fare esclusivamente affidamento su quanto scritto nella scheda tecnica del farmaco che si sta assumendo;
- Sorveglianza attiva anche a seguito della chirurgia: è importante educare il paziente al controllo delle sue condizioni anche a seguito della circoncisione. Il Lichen Sclerosus è infatti una malattia cronica ed è possibile che anche a distanza di anni si manifestino recidive o un carcinoma squamocellulare.