Malattia coronarica: cosa fare in caso di ostruzione?
Autore:Il nostro esperto in Cardiochirurgia ci spiega come dobbiamo muoverci in caso di ostruzione delle arterie coronarie
Cosa sono le coronarie?
Le coronarie sono dei vasi che partono dall’aorta e portano il sangue al muscolo cardiaco. Questi vasi si possono dividere in coronaria sinistra e destra, a loro volta suddivisibili in rami di derivazione (il più importante è il ramo circonflesso che, generalmente, viene considerato una “terza coronaria”).
Cosa succede quando si ostruiscono le coronarie?
In caso di ostruzione coronarica, l’ossigeno e le sostanze nutritive non arrivano in misura adeguata alle cellule del cuore e, se questa carenza supera il limite, il paziente può lamentare un forte dolore al torace (angina pectoris) e andare incontro ad infarto miocardico. Nei pazienti affetti da diabete mellito, è possibile che il dolore toracico non si presenti e che l’attacco cardiaco sia silente. Lo stesso infarto miocardico è considerato il sintomo principale di questa condizione.
Cosa fare in caso di sospetto di malattia coronarica?
In presenza di fattori di rischio come ipertensione, diabete, fumo o una storia familiare di coronaropatie (e se il paziente lamenta dolore al torace o al braccio sinistro), si può avere il sospetto di malattia coronarica. Dato che un ECG può risultare normale anche in presenza di questa condizione, il sospetto può essere confermato eseguendo un test da sforzo al cicloergometro, una scintigrafia miocardica da sforzo o una coronarografia mediante cateterismo cardiaco (che prevede l’inserimento di una sonda in un’arteria all’altezza dell’inguine o del polso fino a raggiungere il cuore). In casi particolari può essere necessario eseguire una TAC coronarica per individuare eventuali calcificazioni arteriose. Una volta eseguita la diagnosi di malattia coronarica, lo specialista indirizzerà il paziente verso la terapia più adeguata.
Come si cura un’ostruzione coronarica?
È possibile curare l’ostruzione coronarica ottimizzando la terapia farmacologica o mediante angioplastica o bypass aorto-coronarico. Quest’ultimo è un intervento molto comune in Cardiochirurgia e consente di apportare la giusta quantità di sangue al cuore creando un “ponte” tra aorta e coronaria servendosi di un nuovo vaso, generalmente la vena safena, l’arteria radiale o le arterie mammarie.