Massimizzare la risposta ovarica: strategie di doppia stimolazione nella PMA

Massimizzare la risposta ovarica: strategie di doppia stimolazione nella PMA

Editato da: Veronica Renzi il 09/03/2024

Nel 1983 è stata proposta la prima definizione di Poor Responder. Diverse definizioni sono state proposte nel corso degli anni, ma il "Bologna criteria" si è affermato come riferimento. Esaminiamo da vicino questo criterio e l’apporto che la doppia stimolazione può offrire in tali pazienti a con la Dott.ssa Monica Cattoli, esperta in Ginecologia e Ostetricia a Bologna, Imola e Forlì

Definizione di "Poor Responder" secondo i "Bologna Criteria"

La definizione di "poor responder" è stata introdotta per la prima volta nel 1983, col cosiddetto "Bologna criteria". Una paziente è considerata "poor responder" se presenta almeno due dei seguenti fattori:

a) Età di almeno 40 anni o altri fattori di rischio per scarsa risposta ovarica.

b) Precedenti episodi di bassa risposta con 3 o meno ovociti raccolti con un protocollo standard.

c) Conta dei follicoli antrali (AFC) inferiore a 5-7 follicoli o ormone antimulleriano (AMH) inferiore a 0,5-1,1 ng/mL.

Fattori influenti sulla fertilità femminile

La diminuzione fisiologica della riserva ovarica con l'età è ben nota. Tuttavia, alcune donne presentano una riserva ovarica inferiore rispetto all'età anagrafica. La quantità di ovociti è direttamente proporzionale alle probabilità di successo nei trattamenti di PMA, rendendo essenziale esplorare nuove strategie per ottimizzare la risposta ovarica.

La doppia stimolazione

Negli ultimi anni, la doppia stimolazione è emersa come strategia per massimizzare il recupero di ovociti in un periodo di tempo spesso limitato per queste pazienti. Questo approccio, spesso utilizzato nel contesto della PMA, coinvolge due fasi di stimolazione ovarica nello stesso ciclo mestruale.

Come funziona?

  • Prima stimolazione: durante la fase iniziale del ciclo mestruale, la donna è sottoposta alla stimolazione ovarica iniziale con gonadotropine per promuovere la crescita di follicoli contenenti ovuli. Dopo questa fase, viene eseguito il primo prelievo degli ovociti.
  • Seconda stimolazione: da 3 a 6 giorni dopo il primo prelievo, inizia una seconda stimolazione ovarica nello stesso ciclo mestruale, seguita da un altro ciclo di gonadotropine. Al termine della seconda stimolazione, viene eseguito un secondo prelievo degli ovociti.

Risultati e considerazioni

La doppia stimolazione sfrutta le differenze nei tassi di sviluppo follicolare nelle ovaie. Contrariamente alla convinzione precedente, oggi è ampiamente accettato che i follicoli possano svilupparsi anche nella fase luteale. Questo approccio, tuttavia, richiede una valutazione caso per caso, considerando vari fattori prima della decisione di utilizzare la doppia stimolazione.

Ginecologia e Ostetricia a Bologna