Medicina rigenerativa: le cellule staminali nell’ortopedia!

Pubblicato il: 09/09/2021 Editato da: Cecilia Ghidotti il 07/02/2022

Esistono ancora molti dubbi e miti sull’impiego delle cellule staminali e dei fattori di crescita in medicina. Spesso si pensa a questi trattamenti come ad una pozione magica che permette di ricostituire dal nulla cartilagini, tendini od ogni struttura, ovvero “tornare come nuovi”. Va dunque chiarito che, benché queste due tecniche abbiano portato enormi avanzamenti nel processo di guarigione di svariate lesioni, non sono sinonimi e soprattutto non sono la panacea di ogni problema. Ne parliamo nel seguente articolo

Le cellule staminali in ortopedia

Le cellule staminali utilizzate in ortopedia, specialmente per il trattamento dell’articolazione del ginocchio, sono estratte dalla cresta iliaca, l’area più alta del tessuto osseo del bacino, e prendono il nome di cellule staminali mesenchimali (MSC). L’impiego delle cellule staminali in ortopedia trova luogo specialmente nel trattamento delle lesioni condrali, ovvero della cartilagine. Si tratta questa di una problematica che provoca dolore, problemi di deambulazione e che sembra affliggere un numero sempre maggiore di persone impedendo una normale vita quotidiana.

I vantaggi dell’uso di cellule staminali per curare le lesioni cartilaginee

Il principale vantaggio di questa tecnica consiste nella possibilità di eseguire l’intervento in una sola seduta. In passato, infatti, era necessario asportare una porzione di cartilagine dall’area interessata e farla crescere in vitro per circa un mese, prima di poterla innestare con una nuova operazione. Lo svantaggio di questa procedura, oltre ovviamente ad un doppio intervento per il paziente, era costituto dalla possibilità di un accrescimento in vitro non corretta. La tecnica moderna al contrario risulta più rapida poiché non è necessario operare in due occasioni diverse e più proficua, poiché attraverso l’innesto è possibile ripristinare parzialmente il tessuto osseo dell’area prescelta. Il risultato è una guarigione più rapida, con sostanziale diminuzione del dolore in fase di recupero. L’unica differenza sostanziale è la necessità di queste cellule di essere agganciate all’area dell’impianto attraverso una sorta di scheletro sul quale le stesse si accresceranno.

In cosa consiste il post-operatorio con cellule staminali?

Dopo la procedura di innesto, lo specialista si occuperà di far eseguire movimenti specifici al paziente affinché l’intelaiatura su cui si svilupperanno le cellule staminali si adatti meglio e non si presentino problematiche interarticolari. La ripresa completa per le attività quotidiane avviene generalmente non prima di 4 mesi, mentre nel caso di attività sportive che recano un impatto al ginocchio si deve aspettare anche un anno intero.

Come si utilizzano i fattori di crescita piastrinici (PRP)?

L’utilizzo dei fattori di crescita piastrinici merita un capito a parte data la molteplicità di trattamenti disponibili. L’insieme di questi fattori ha il grande vantaggio di poter agire su più di una categoria cellulare, producendo un effetto antiinfiammatorio e curativo nell’area dove sono state applicate. Grazie a questa particolare peculiarità sono dunque usate con ottimi risultati per lesioni a varie strutture quali legamenti, muscoli, tendini e cartilagini. I fattori di crescita piastrinici vengono prodotti dal prelievo di piastrine dal medesimo soggetto e dalla centrifugazione e concentrazione degli stessi prima di essere iniettati nuovamente nell’area della lesione. Le infiltrazioni avvengono solitamente in più sedute a distanza di qualche settimana l’una dall’altra, ma generalmente già in seguito al primo trattamento sono apprezzabili i primi risultati. È ovviamente chiaro come le condizioni generali di salute del paziente, così come la sua età svolgano un ruolo molto importante per il successo della procedura. La procedura sarà infatti più rapida ed efficace in soggetti più giovani rispetto a quelli più maturi.

Ortopedia e Traumatologia a Palermo

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