Il Modello I.A.R.A. è un modello educativo assistenziale integrativo ed è stato ideato dalla Dott.sa Anna Maria Padovan. Questo modello permette di organizzare un’assistenza personalizzata in cui l’operatore mette al centro dell’interesse e della propria attenzione la persona assistita, della quale sa riconoscere eventuali capacità e risorse già presenti nel gestire la patologia. Inoltre, mette a disposizione eventuali competenze in modo di far raggiungere l’autonomia alla persona assistita che si trova a vivere un momento di disagio emotivo, fisico e mentale
Nascita del Modello I.A.R.A.
Durante l’attività lavorativa nel campo, la Dott.ssa Anna Maria Padovan specialista in Psicologia ha osservato che più le persone sono consapevoli del loro percorso terapeutico più gli esiti sono significativamente positivi. Di conseguenza la Dott.ssa ha studiato un modo per costruire un rapporto di condivisione con l’assistito e di empowerment. Così con il proseguire della sua formazione nasce il Modello I.A.R.A. strutturato in 4 fasi:
- Incontro: in questa fase l’operatore crea un luogo armonico per realizzare uno spazio relazionale dove avviene un’accoglienza personalizzata con un ascolto attivo. Il professionista ha una competenza riguardo la capacità di ascolto e sa riconoscere la patologia con i suoi sintomi e segni;
- Alleanza – Aderenza: questa è una fase strategica mirata alla realizzazione della partecipazione attiva in cui vi è la condivisione del proprio percepito e l’esteriorizzazione. La persona assistita può esprimere la volontà di aderire al percorso di cura, in quanto maggiormente consapevole;
- Responsabilità: in questa fase entrambi gli attori devono possedere senso di responsabilità al fine di condividere e mettere in gioco le proprie competenze al fine di raggiungere gli obbiettivi comuni;
- Autonomia: in questa fase avviene la comprensione dell’esperienza da parte della persona assistita la quale sa attivare le proprie risorse.
Quali sono i vantaggi per l’assistito?
Questo nuovo approccio ha l’obbiettivo di portare la persona assistita all’autonomia, in modo che possa gestire la propria situazione e saper dare un significato al vissuto della propria malattia.
Grazie alle sinergie innescate dal modello, la persona raggiunge la fase di autonomia in cui diventa capace di gestire la propria malattia nella quotidianità attivando qualità personali e risorse che possono favorire un recupero accelerato.
Quali sono i vantaggi per l’operatore?
Attraverso la sua competenza tecnica, relazionale, educativa e gestionale l’operatore attua un’assistenza mirata alla responsabilizzazione e che permette di diminuire i tempi assistenziali. Inoltre vi è la componente di gratificazione derivata dal riconoscimento nei miglioramenti della persona assistita.