Noduli alla tiroide? L’agoaspirato tiroideo ci toglie ogni dubbio!
Tra gli esami diagnostici dei tumori alla tiroide, l’agoaspirato tiroideo è sicuramente una delle tecniche più accurate dei nostri giorni. Il Dott. Massimiliano Andrioli, esperto in Endocrinologia e Malattie Del Metabolismo a Roma, lo approfondisce nel seguente articolo
Che cos’è l’agoaspirato tiroideo?
L’agoaspirato tiroideo è una metodica minimamente invasiva che consente, solitamente, una diagnosi precisa sulla 
natura dei noduli della tiroide.
In cosa consiste la procedura?
La procedura consiste nel prelevare dal nodulo con un ago sottile, alcune cellule tiroidee del nodulo stesso che, una volta analizzate, potranno indicare se si ha a che fare con una formazione benigna o maligna. La procedura in sé non richiede particolari preparazioni, salvo che il paziente non assuma farmaci anticoagulanti.
In quali casi è indicato?
L’agoaspirato è indicato nei pazienti con noduli che presentano caratteristiche dimensionali ed ecografiche di rischio specifiche. La procedura non presenta particolari controindicazioni. Si può comprendere, pertanto, l’importanza di un’adeguata valutazione ecografica preliminare, che è consigliabile effettuare sempre e direttamente con lo specialista endocrinologo, al fine di selezionare correttamente i noduli da sottoporre ad un agoaspirato evitando, invece, procedure inutili.
È una procedura rischiosa o dolorosa?
Se eseguita da mani esperte non è una procedura particolarmente rischiosa e solo minimamente dolorosa per cui, solitamente, non è necessaria alcuna anestesia.
Agoaspirato tiroideo: qual è l’importanza della guida ecografica?
L’obbiettivo principale dell’agoaspirato è determinare se un nodulo è benigno o maligno. Pertanto, se eseguito sotto guida ecografica, consente un campionamento più preciso, magari delle zone più sospette di un nodulo, ed una maggiore diagnosticità.