Nuovi orizzonti nella chirurgia delle tonsille: dalla Chirurgia Radicale alla Chirurgia Funzionale

Nuovi orizzonti nella chirurgia delle tonsille: dalla Chirurgia Radicale alla Chirurgia Funzionale

Editato da: Antonietta Rizzotti il 08/06/2021

In questi ultimi anni l’Otorinolaringoiatra ha assistito ad un vero e proprio viraggio nelle indicazioni che portano un piccolo paziente sul letto operatorio per chirurgia delle tonsille: vent’anni fa su 100 bambini che si operavano di tonsillectomia, l’80% veniva operato per tonsilliti croniche e/o recidivanti e il 20% per ipertrofia tonsillare patologica, mentre oggigiorno, per tutta una serie di motivi, di cui la principale si identifica con l’incidenza sempre maggiore di obesità infantile, le sopra riportate percentuali si sono letteralmente invertite. Ne parla il Dott. Vincenzo Calabrese, esperto in Otorinolaringoiatra a Ragusa, Siracusa e Roma

Quali sono le tecniche maggiormente usate per la rimozione delle tonsille?

La tipologia di soluzioni chirurgiche proposte per una siffatta, mutata, indicazione clinica preponderante, si èCollo modificata, passando da una chirurgia radicale (tonsillectomia) ad una conservativa / funzionale (riduzione tonsillare) che nella nostra esperienza, ormai consolidata negli anni, si è basata sull’utilizzo del coagulatore a radiofrequenza mediante agoinfissione, con il triplice scopo di migliorare la respirazione senza incidere sulla funzione immunogenetica e riducendo pressochè a zero i rischi (emorragia, dolore post-operatorio) normalmente connessi all’intervento di tonsillectomia classica.

Sempre per la stessa finalità e anche in pazienti più grandi affetti da “tonsillopatia criptico-caseosa” (tonsille palatine con cripte profonde dove, facilmente, possono indovarsi ed essere responsabili di alito pesante, residui alimentari), può essere messa in atto la medesima procedura chirurgica che, anche in questi casi adulti, potrebbe essere definita “mininvasiva”: riduzione volumetrica della tonsilla palatina mediante l’utilizzo di radio bisturi bipolare ad alta frequenza mediante agoinfissione. Tale procedura, sia per pazienti in età pediatrica sia per pazienti adulti, è stata quasi routinariamente eseguita nella mia ultima sede lavorativa pubblica (ASL di RAGUSA: Ospedale di Ragusa e Ospedale di Modica) e, in alcuni casi di pazienti non pediatrici, anche con semplice anestesia locale.

Ed è proprio sulla nostra esperienza con codesta metodica che verranno presentati i risultati del lavoro svolto (presso l’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria dell’ASP di Ragusa) al prossimo Congresso Internazionale che si terrà a Dubai dal 20 al 24 Giugno 2021.

In che modo può essere riassunta questa esperienza?

Obiettivi

Descrivere la tecnica, studiare gli effetti a breve e lungo termine della riduzione tonsillare mediante radiofrequenza bipolare interstiziale in età pediatrica, riportare la nostra esperienza.  

Materiali e metodo

Da Gennaio 2006 a Dicembre 2019, 421 bambini con “Sleep Disordered Breathing” (SDB) ed ipertrofia tonsillare, sono stati sottoposti ad intervento di riduzione tonsillare intracapsulare mediante Radiofrequenzamedico e paziente Bipolare Interstiziale. Un’adenoidotomia a freddo è stata eseguita nella stessa seduta operatoria nell’85% dei casi. Quasi tutti i piccoli pazienti sono stati valutati prima dell’intervento e a 15 giorni, un mese, tre mesi, dodici mesi e ventiquattro mesi dopo l’intervento. Gli effetti dell’atto chirurgico sono stati evidenziati mediante ispezione del cavo orale e, sul piano clinico, attraverso un questionario diretto per il primo anno e telefonico in epoca successiva. Nella valutazione post-operatoria a breve termine, la nostra attenzione è stata mirata all’emorragia, al dolore locale, alla velocità di recupero completo e alla capacità di alimentarsi normalmente, mentre, per la valutazione a medio e lungo termine, sono stati presi in considerazione lo stato di benessere generale e la qualità di vita, la scomparsa dei fenomeni ostruttivi e la riduzione delle flogosi delle vie aeree superiori.

Risultati

La durata media dell’intervento da noi proposto è inferiore del 60-70% rispetto all’intervento di tonsillectomia classica, ma il risultato più importante è quello che riguarda le perdite ematiche intraoperatorie e postoperatorie le quali, in tutti i casi, sono state pressochè assenti. Inoltre, l’entità della sintomatologia dolorosa faringea post-operatoria è stata veramente molto bassa e l’alimentazione sorprendentemente quasi normale e, alla valutazione a due e quattro settimane, il russamento e, ancora di più gli episodi di apnea notturna e la qualità di vita in generale, sono risultati molto soddisfacenti. Nel follow-up a medio e lungo termine, in nessun caso si è verificata la ricrescita del tessuto tonsillare e gli episodi flogistici faringo-tonsillari sono risultati numericamente inferiori rispetto al pre-operatorio. In alcuni casi, infine, a distanza di alcuni mesi si è proceduto a piccoli prelievi bioptici sul tessuto residuo che rivestiva le pareti delle logge tonsillari e che all’esame istologico si dimostrava essere tessuto tonsillare normostrutturato.   

Conclusioni

In base alla nostra esperienza la riduzione tonsillare intracapsulare mediante radiofrequenza bipolare interstiziale costituisce non solo una valida soluzione chirurgica nei bambini con “Sleep Disordered Breathing” (Sindrome delle Apnee Notturne Ostruttive) ed ipertrofia tonsillare, ma potrebbe sostituire a pieno titolo la tonsillectomia classica e/o la tonsillotomia in quei piccoli pazienti affetti da disturbi della coagulazione o indirettamente coinvolti da problematiche religiose come nel caso dei testimoni di Geova.

Otorinolaringoiatria a Modica