Negli ultimi anni, il trattamento dell’obesità ha fatto passi avanti significativi grazie all’arrivo di farmaci innovativi che agiscono non solo sul peso corporeo, ma anche su meccanismi ormonali profondi legati all’appetito, al metabolismo e alla regolazione della glicemia. In particolare, la semaglutide e la tirzepatide rappresentano le nuove frontiere terapeutiche per i pazienti obesi, anche in assenza di diabete
Oltre la dieta: quando serve la terapia farmacologica
L’obesità è una malattia cronica e multifattoriale, non sempre risolvibile con dieta e attività fisica. Quando l’indice di massa corporea (BMI) supera 30, o 27 con comorbidità (come ipertensione o apnea notturna), si può considerare l’uso di farmaci per supportare la perdita di peso.
Questi farmaci non sostituiscono le sane abitudini, ma agiscono su circuiti ormonali e neurologici difficilmente modificabili con la sola forza di volontà.
Semaglutide: l’ormone che imita la sazietà
La semaglutide è un agonista del recettore del GLP-1 (glucagon-like peptide 1), un ormone intestinale che:
- 🧠 Riduce il senso di fame agendo sul cervello
- 🕒 Rallenta lo svuotamento gastrico, aumentando la sazietà
- ⚖️ Favorisce una perdita di peso media del 10–15%
È somministrata una volta a settimana tramite iniezione sottocutanea. In Italia, è approvata anche per pazienti con obesità senza diabete, nei dosaggi specifici indicati per il controllo del peso.
Tirzepatide: un doppio meccanismo d’azione
La tirzepatide è un farmaco di nuova generazione che combina due azioni in una sola molecola:
- 🔁 Stimola sia il recettore del GLP-1 che quello del GIP (glucose-dependent insulinotropic polypeptide)
- 🧬 Migliora il controllo glicemico e riduce l’insulino-resistenza
- 📉 Favorisce perdite di peso superiori al 20% in molti pazienti
Studi clinici dimostrano che tirzepatide supera la semaglutide nella perdita di peso media. È già disponibile in Italia per il trattamento del diabete di tipo 2 e si prevede l’estensione anche per l’obesità non diabetica.
Sono farmaci sicuri? Cosa sapere prima di iniziare
Entrambi i farmaci presentano un profilo di sicurezza generalmente buono. Gli effetti collaterali più comuni sono gastrointestinali e includono:
- 🤢 Nausea
- 💨 Meteorismo o gonfiore
- 🚽 Stitichezza o diarrea
Tuttavia, la gestione endocrinologica è fondamentale per personalizzare la terapia, titolare le dosi correttamente e prevenire complicanze. Non sono indicati in gravidanza, in pazienti con pancreatite o con storia familiare di carcinoma midollare della tiroide.
Un nuovo approccio integrato alla cura dell’obesità
Semaglutide e tirzepatide non sono soluzioni “miracolose”, ma strumenti potenti quando integrati in un percorso multidisciplinare. L’endocrinologo gioca un ruolo centrale nel:
- 📊 Valutare i parametri metabolici iniziali
- 💉 Indicare la molecola più adatta al profilo del paziente
- 🔎 Monitorare efficacia e tollerabilità nel tempo
Questi farmaci stanno cambiando radicalmente il trattamento dell’obesità in Italia, offrendo una reale possibilità di migliorare la qualità di vita e prevenire malattie associate.