Ostruita defecazione: a cosa è dovuta?
Autore:La stitichezza non sempre dipende dalle cattive abitudini alimentari. Ce ne parla il Dott. Sergio Agradi, esperto in Chirurgia Generale a Milano
Sono molte le persone che soffrono di stipsi, cioè che non hanno una normale defecazione, sia come tempi che come frequenza di evacuazione. Non sempre, però, la stitichezza dipende dal tipo di dieta o dalle abitudini di vita. Soprattutto nella donna, la causa del problema è spesso l’ostruita defecazione, causata da un problema al canale ano-rettale (la parte finale dell’apparato digerente): a volte la mucosa del retto prolassa ostacolando il passaggio delle feci, ragione degli sforzi per evacuare; altre volte la muscolatura del retto si sfianca creando una sacca che protrude verso la vagina (la donna deve schiacciare la vagina per far passare le feci); altre volte residui di feci rimangono in piccole tasche mucose, lasciando la sensazione di dover ancora defecare o la necessità di andare in bagno più volte.
I sintomi che devono far pensare ad una sindrome da ostruita defecazione sono:
• Sensazione di evacuazione incompleta;
• Più tentativi defecatori al giorno;
• Lungo tempo trascorso in bagno;
• Particolari posture e manovre di supporto del perineo, fino all’inserzione delle dita in vagina e/o nel canale anale (digitazione);
• Sanguinamento dopo o durante la defecazione.
Dopo accurate indagini volte ad escludere patologie più gravi, qualora norme comportamentali, alimentari e l’uso di lassativi non fossero sufficienti, in presenza di prolasso e/o rettocele ostruttivi entra in gioco la chirurgia, capace di risolvere in modo definitivo ed in maniera poco invasiva il problema. Sono a disposizione interventi quali la STARR o TRANSTAR, che restituiscono al retto malato una normale anatomia e funzionalità, o interventi laparoscopici come la POPS, che si utilizza quando l’ostruita defecazione è causata da un prolasso, oltre che del retto, di altri organi pelvici (utero e vescica).