Ovodonazione: l'Epigenetica della gravidanza

Autore: Dott.ssa Daniela Zuccarello
Pubblicato:
Editor: Cecilia Ghidotti

L’Epigenetica è un ramo nuovo della genetica che si concentra sullo studio dei cambiamenti genetici ereditati che non influiscono sulla struttura del DNA dell’individuo. La Dott.ssa Daniela Zuccarello, esperta in Genetica Medica a Padova, ci aiuta a capire di più l’epigenetica e il funzionamento dell’ovodonazione

Cos’è l’Epigenetica?

Oggigiorno un po' tutti conosco la genetica, ovvero la scienza che studia i meccanismi dell’eredità attraverso i quali si trasmettono le caratteristiche biologiche da una generazione a quella successiva. Nello specifico, la Genetica studia il genoma, ovvero il corredo di informazioni genetiche composto dal DNA. Se una sequenza di DNA è alterata (mutata), la conseguente proteina sarà anomala e mal funzionante. Questa alterazione può causare una malattia.

L'Epigenetica invece è la branca della genetica che studia i cambiamenti ereditabili nell'espressione dei geni che NON comportano cambiamenti nella sequenza del DNA. Ovvero, una malattia può insorgere SENZA che la sequenza del DNA sia alterata, semplicemente perché è cambiata l'espressione di quella sequenza. In poche parole, l'Epigenetica studia i meccanismi con cui i geni vengono "accesi" o "spenti".

L’Epigenetica è importante anche durante la gravidanza?

Da recenti studi è noto oggi che l'Epigenetica condiziona fortemente lo sviluppo del feto, fin dalle prime fasi embrionarie. Infatti, fin dalla fase di attecchimento e annidamento, l'embrione instaura un fitto "dialogo" con l'endometrio materno, fatto di un serrato scambio di fattori biochimici, mediante le microvescicole e gli esosomi, che contengono DNA, RNA, proteine e lipidi con funzioni regolatorie, e soprattutto moltissimi miRNA.

I miRNA sono i microRNA, dei piccoli acidi nucleici che non vengono tradotti in proteine ma hanno una vastissima gamma di funzioni regolatorie.

È proprio grazie anche a questi miRNA che l'endometrio materno regola le funzioni e lo sviluppo dell'embrione, cosi come l'embrione stimola l'endometrio materno per migliorare la sua crescita e vascolarizzazione.

Spesso si parla dell'utero materno come un semplice "contenitore" della gravidanza: è solo questo?

Se definiamo "contenitore" l'utero materno, il "contenuto" è il feto ed il suo DNA, che in caso di fecondazione eterologa femminile (ovodonazione) è composto dall'unione del DNA paterno con quello della donatrice. A volte le donne che scelgono questa strada per coronare il loro legittimo desiderio di maternità, tendono a sentirsi escluse da questo processo, in quanto ritengono di rappresentare solo il "contenitore" in cui la gestazione di questo embrione, non geneticamente appartenente a loro, viene portata avanti. L'Epigenetica ci insegna che non è così, e che il "contenitore", ovvero l'utero materno, contribuisce in maniera pari, se non superiore, al "contenuto", ovvero all'espressione del DNA dell'embrione e dunque al corretto sviluppo del bambino.

Dott.ssa Daniela Zuccarello
Genetica Medica

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