Le patologie degenerative del rachide rappresentano una delle cause più frequenti di dolore e disabilità nella popolazione adulta. Si tratta di condizioni che colpiscono il disco intervertebrale e le strutture nervose, provocando disturbi spesso invalidanti. Ne parliamo con il Prof. Corrado Filippo Castrioto, Neurochirurgo a Perugia.
Ernia discale: un problema diffuso
L’ernia discale cervicale e l’ernia discale lombare sono tra le più comuni manifestazioni delle patologie degenerative del rachide. Si verificano quando il disco intervertebrale si rompe e una parte del suo contenuto fuoriesce, andando a comprimere le radici nervose.
Nel tratto cervicale, questa condizione può generare cervicobrachialgia, ovvero dolore irradiato dal collo al braccio, spesso associato a formicolii o perdita di forza.
Nel tratto lombare, invece, può comparire la lombosciatalgia, un dolore che parte dalla regione lombare e si irradia lungo la gamba, fino al piede.
Stenosi: restringimento del canale vertebrale
La stenosi cervicale e la stenosi lombare sono legate a un restringimento del canale vertebrale, che può essere congenito o, più frequentemente, acquisito per degenerazione.
Nel caso della stenosi cervicale, la compressione nervosa può dare origine a disturbi neurologici importanti, come difficoltà di equilibrio o alterazioni della sensibilità.
La stenosi lombare, invece, causa spesso una claudicatio neurogena, cioè dolore e debolezza agli arti inferiori durante la deambulazione, che si alleviano con il riposo.
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Quando la chirurgia è indicata
La maggior parte dei pazienti può essere trattata in prima battuta con terapie conservative, come fisioterapia, farmaci o infiltrazioni. Tuttavia, quando i sintomi persistono o si aggravano, il consulto con il neurochirurgo diventa essenziale.
Oggi, grazie alla chirurgia mininvasiva, è possibile intervenire in modo mirato, riducendo i tempi di recupero e minimizzando i rischi. Gli interventi più comuni sono la microdiscectomia per l’ernia del disco e la decompressione chirurgica per la stenosi del canale.
Conclusioni
Le patologie degenerative del rachide, seppur comuni, non devono essere sottovalutate. Il dolore persistente o i segni neurologici rappresentano un campanello d’allarme che merita un'attenta valutazione specialistica. Il neurochirurgo può indicare il percorso terapeutico più adeguato, valutando se sia possibile un trattamento conservativo o se sia necessario ricorrere alla chirurgia.
Una diagnosi precoce e un approccio personalizzato sono la chiave per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da queste patologie.