Percorso riabilitativo dopo prostatectomia radicale

Percorso riabilitativo dopo prostatectomia radicale

Editato da: Marta Buonomano il 07/02/2022

Il nostro esperto in Urologia ci spiega quali indicazioni bisogna seguire dopo un intervento di prostatectomia al fine di ripristinare la funzionalità sessuale

Prostatectomia radicale: come influisce sulla sfera sessuale?

Secondo quanto riferito dai pazienti, i sintomi che si possono presentare a seguito di una prostatectomia radicale sono:

  • uomo sedutoMancanza del desiderio
  • Riduzione della frequenza dei rapporti sessuali e della qualità dell’orgasmo
  • Climacturia (perdita di urine durante il rapporto)
  • Insoddisfazione del partner

Questa sintomatologia può avere anche risvolti sulla sfera psicologica, come:

  • Riduzione dell’autostima
  • Ansia da prestazione
  • Alterazione dell’identità mascolina

Inoltre, il paziente deve essere consapevole che dopo l’operazione non vedrà fuoriuscire lo sperma al momento dell’orgasmo e che non sarà più possibile avere figli per via naturale. Sarà comunque possibile, per chi desidera procreare, congelare il liquido seminale (social freezing) prima di sottoporsi alla chirurgia, in modo da poterlo riutilizzare in futuro.

Perché la prostatectomia radicale può causare disfunzione erettile?

Per consentire una buona erezione sono necessarie 4 condizioni:

  • Buon desiderio sessuale, che dipende dalla concentrazione di ormoni sessuali e dallo stato psicologico del soggetto;
  • Stimolazione sessuale, che può essere di tipo tattile, olfattivo e visivo;
  • Dilatazione delle arterie in seguito alla stimolazione dei nervi. La dilatazione deve consentire il flusso del sangue all’interno del pene in modo da aumentare la pressione al suo interno e creare una rigidità completa;
  • La chiusura delle vene per intrappolare il sangue nel pene e garantire l’erezione durante l’intero rapporto

La disfunzione quindi può essere causata dai seguenti fattori:

  • Mancanza di desiderio sessuale
  • Paralisi temporanea dei nervi dell’erezione (nel caso in cui siano stati risparmiati durante l’intervento)
  • Aterosclerosi (restrizione delle arterie)
  • Deficit di chiusura delle vene

Mantenere la potenza sessuale è possibile!

Questa chirurgia è conosciuta con il nome di “prostatectomia radicale con intento nerve sparing”, vale a dire che l’intenzione è quella di risparmiare la maggior parte della rete nervosa che circonda la prostata, essenziale per mantenere la potenza sessuale. L’intervento sarà quindi molto delicato e richiederà una grande esperienza del chirurgo per evitare qualsiasi tipo di lesione o trazione dei nervi.

Intervento nerve sparing: perché non è sempre indicato?

uomo sedutoQuesto intervento non è indicato nel caso in cui il tumore alla prostata si sia esteso ad organi vicini. Il risparmio dei nervi comporta anche il risparmio del tessuto che circonda la prostata, con il conseguente rischio di non asportare completamente la neoplasia. Se il tumore ha colpito solamente una parte della prostata, invece, è possibile risparmiare i nervi situati nella porzione sana dell’organo (Nerve sparing monolaterale). Nel caso in cui non sia possibile risparmiare i nervi, si va incontro da una totale impossibilità di raggiungere e mantenere un’erezione spontanea.

Come si può recuperare una vita sessuale soddisfacente? 

Il recupero di una soddisfacente attività sessuale non è immediato, è necessario un lungo training e la stabilizzazione della situazione può essere confermata solamente dopo 4 anni. Uno specialista in Andrologia potrà pianificare insieme al paziente un programma riabilitativo in grado di soddisfare le esigenze della coppia (i programmi integrati offrono più risultati rispetto alla monoterapia). Se possibili opzioni sono:

  • La terapia farmacologica prevede l’assunzione di farmaci vasodilatatori pro-erettivi per via orale. La sua efficacia migliora con il passare del tempo;
  • Le iniezioni di prostaglandina di tipo E nel pene. Questa terapia è estremamente efficace (rigidità completa per almeno 2 ore nell’80% dei pazienti) ma non viene eseguita spesso a causa della modalità di somministrazione ritenuta scomoda dal paziente. Inoltre, può determinare una buona erezione per qualche ora anche nei pazienti in cui non sono stati risparmiati i nervi;
  • Il Vacuum Device è un dispositivo che si applica intorno al pene determinando un’erezione artificiale;
  • Le onde d’urto a bassa intensità vengono già utilizzate per curare la disfunzione erettile causata da un deficit vascolare nei pazienti obesi, ipertesi, diabetici, arteropatici, ecc., ma è ancora in fase di sperimentazione per quanto riguarda al riabilitazione post prostatectomia radicale;
  • La neurostimulazione, anch’essa sperimentale, prevede l’applicazione di elettrodi sulla superficie del pene per ripristinare il funzionamento dei nervi mediante il passaggio di corrente elettrica;
  • L’impianto di protesi è consigliato nel caso in cui le altre opzioni si siano dimostrate inefficaci.
Urologia a Acquaviva delle Fonti