Piede piatto e deviazioni assiali degli arti inferiori in età pediatrica
Generalmente, il piede piatto e le deviazioni assiali degli arti inferiori nei bambini si risolvono in maniera spontanea con il passare degli anni. Tuttavia, a volte è necessario l’intervento di uno specialista che sappia ricondurre questi paramorfismi risolvendone i problemi. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Francesco Maria Lotito, specialista in Ortopedia Pediatrica
Piede piatto: quando preoccuparsi?
Il piede svolge una funzione importantissima, ossia quella di informarci sullo stato del nostro equilibrio e sulla nostra posizione, dandoci indicazioni su dove e come siamo appoggiati al suolo.
Il piede normale di un adulto ha una forma caratteristica con un’architettura a tre “volte”:
- Arco longitudinale mediale
- Arco longitudinale laterale
- Arco trasverso
Pertanto, nel piede piatto vi è un’assenza o riduzione dell’arco longitudinale plantare nella zona mediale, causata da una posizione valgopronazione del calcagno e da una protrusione della testa astragalica.
Tuttavia, la maggior parte dei piedi piatti lassi nei bambini rappresentano alcune varianti del piede normale o una fase dello stato evolutivo del piede durante la crescita.
Quindi, fino ai tre anni, i piccoli paramorfismi dell’arto inferiore in pazienti che non mostrano alcuna alterazione della regolare deambulazione non necessitano di alcun trattamento.
Bisogna iniziare a preoccuparsi quando il piattismo del piede permane successivamente al terzo anno di vita e la tentazione di prescrivere un ausilio ortopedico per questo problema diventa forte.
Come si diagnostica?
Il primo esame clinico da eseguire è l’osservazione dell’impronta plantare.
Lo strumento che viene utilizzato si chiama Podoscopio.
Le tecniche utilizzate sono varie: la più semplice è la Barografia a contatto, grazie a cui è possibile registrare le pressioni esercitate sulla pianta del piede durante l’appoggio monopodalico e bipodalico.
Quali trattamenti vengono impiegati?
La terapia deve essere iniziata solo dopo il compimento del terzo anno di vita e deve essere indicata da uno specialista ortopedico, meglio se è uno specialista che si dedica ai bambini.
I consigli dello specialista
È importante non eseguire esami sui bambini piccoli, dato che i sistemi elettronici impiegati attualmente sono tarati su scale di normalità ottenute su soggetti adulti. Pertanto, si consiglia di eseguire diagnosi approfondite a pazienti con età uguale o superiore ai 6 anni.
Inoltre, risulta fondamentale l’osservazione della deambulazione, dato che ci consente di osservare il comportamento del piede nella complessità per sapere se ci sono difetti del ginocchio o dell’anca.