Plasma Ricco di Piastrine (PRP): di cosa si tratta?

Plasma Ricco di Piastrine (PRP): di cosa si tratta?

Editato da: Marta Buonomano il 29/04/2020

Il nostro esperto in Ematologia a Firenze, il Dott. Carlo Mirabella, ci spiega a cosa serve il PRP e in cosa consiste il trattamento con i fattori di crescita

Che cosa s’intende per PRP?

laboratorio analisiIl PRP è un componente liquido del sangue ottenuto per separazione fisica a partire da un prelievo venoso eseguito dal braccio. Il PRP è costituito da plasma con all'interno una quantità di piastrine in media di 4-5 volte superiore a quella presente nel sangue. Le piastrine, a loro volta, contengono molti fattori di crescita. Il PRP è utilizzato nelle patologie osteoarticolari, ligamentose e nel trattamento di ulcere e ferite.

Che cosa sono i fattori di crescita?

I fattori di crescita sono delle proteine che svolgono un ruolo essenziale dei processi di rigenerazione e riparazione dei tessuti. Queste proteine trasmettono le loro informazioni mediante dei meccanismi di comunicazione intercellulare che prevedono l’interazione con dei particolari recettori situati nella membrana cellulare. I meccanismi biologici che vengono attivati dai fattori di crescita riguardano la chemiotassi (migrazione cellulare diretta), la differenziazione e la proliferazione cellulare: questi rappresentano degli eventi chiave nella riparazione e rigenerazione cellulare.

Cosa prevede il trattamento con PRP?

Visita medica di idoneità con indicazione al trattamento, prelievo di sangue, preparazione del PRP e trattamento, ad esempio nel caso di una terapia infiltrativa la somministrazione si realizza iniettando PRP con una siringa nella zona interessata. Il volume di sangue prelevato per ogni singolo trattamento è inferiore a 60 ml e, di norma il volume iniettato varia da 2 a 4 ml, ad esempio come in caso di artrosi. Il trattamento è di norma costituito da un ciclo di 2/3 infiltrazioni per sede da trattare, a distanza di 4 settimane.

Quali sono le probabilità di successo?

 La terapia con PRP ha mostrato la sua efficacia nel:

  • sangueRidurre o eliminare il dolore, nonché prevenire o recuperare la limitazione funzionale;
  • Risolvere il processo infiammatorio e accelerare il processo ripartivo;
  • Eliminare, ridurre o ritardare terapie più aggressive.

Il trattamento intrarticolare o intratendineo che prevede l’utilizzo di fattori di crescita piastrinici si effettua non solo con l’obbiettivo di stimolare la “cicatrizzazione” della lesione cartilaginea o tendinea, ma regolando i processi infiammatori cronici responsabili della degenerazione complessiva dei tessuti coinvolti. Pertanto questa procedura non offre solo benefici a breve termine (2-3 mesi), ma consente un significativo miglioramento dei sintomi nel tempo, oltre ad una rilevante ripresa funzionale utile alla mobilità ed allo svolgimento di esercizi fisici per il rafforzamento muscolare.

Quali sono i possibili effetti collaterali?

Anche se non ancora descritte reazioni indesiderate, il PRP come altri tipi di infiltrazione (acido ialuronico o corticosteroidi) non è esente da rischi, come ad esempio la contaminazione batterica che può portare alla necessità di una terapia antibiotica.

In alcuni casi, dopo l’infiltrazione si possono presentare disturbi tipici di un’infiltrazione qualsiasi come ad esempio gonfiore, rossore e senso di impotenza funzionale. Pertanto è consigliato il riposo funzionale per le 24/48 successive al trattamento.

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