Procedura LEEP: lo strumento fondamentale per la diagnosi del tumore al collo dell’utero
I tumori del collo dell’utero sono frequenti in Italia, soprattutto fra le donne giovani. Con la procedura LEEP, come ci spiega il Dott. Alessandro Spada, specialista in Ginecologia, si può trattare o diagnosticare questo tipo di patologia. Vediamo in cosa consiste.
Cos’è la LEEP?
La LEEP (Loop electrosurgical excision procedure) o conizzazione cervicale è una procedura chirurgica creata per trattare o diagnosticare la patologia del collo dell’utero (portio o cervice) evidenziata attraverso un pap-test anormale. Questa tecnica, ormai molto diffusa, permette di individuare e trattare le lesioni in una fase precoce.
Consiste in una sottile ansa metallica, attaccata ad uno strumento elettrico, che permette la rimozione precisa del tessuto che ci interessa a livello della portio. La procedura è molto mirata e precisa, per cui il danno al tessuto vicino è praticamente inesistente e, nello stesso tempo, il tipo di strumento permette di coagulare i piccoli vasi sanguigni e di fare direttamente l’emostasi evitando così i sanguinamenti.
Il maggior beneficio di questa procedura è l’asportazione e la successiva analisi istologica del tessuto anormale con una metodica minimamente invasiva, non dolorosa e con minimi rischi.
Qual è la procedura per questa biopsia conica cervicale?
L’intervento deve essere eseguito al di fuori della fase mestruale, meglio appena dopo la mestruazione. È eseguito in regime di Day Hospital e può essere eseguito in anestesia locale e dura solo pochi minuti, la paziente è dimessa a seconda del tipo di anestesia utilizzato, generalmente entro 1 ora.
Ci saranno delle perdite siero ematiche per alcuni giorni, ma raramente un sanguinamento eccessivo. In questo caso consigliamo di recarsi presso la clinica dove è stata eseguita la procedura, previa consultazione telefonica, o di rivolgersi direttamente all’operatore.
Rischi della LEEP
I rischi della LEEP sono molto rari, comunque includono:
- sanguinamento importante (più di una normale mestruazione);
- forti dolori addominali crampiformi;
- febbre;
- perdite vaginali odorose;
- incompleta rimozione della zona alterata: in questo caso si può ripetere la procedura o valutare l’evoluzione eseguendo pap-test ravvicinati ad esempio ogni 3 mesi;
- restringimento del canale cervicale (stenosi cervicale);
- infezione;
- incidentale taglio o lesione di tessuti normali.
Cosa aspettarsi dopo l’intervento?
Ci si deve aspettare un lieve sanguinamento, o lievi crampi e perdite scure per qualche giorno. È necessario consultare subito il medico nel caso di:
- sanguinamento maggiore di una mestruazione o con coaguli;
- dolori addominali forti;
- temperatura superiore a 38°;
- perdite vaginali strane o con cattivo odore o comunque diverse da quelle che si hanno abitualmente.
Dottore, può dare dei consigli a chi si è sottoposto o si sta per sottoporre alla LEEP?
Ecco alcuni consigli utili:
- Non alzare pesi eccessivi (superiori a 5 Kg);
- Non avere rapporti, non usare tamponi interni e non fare lavande per 4 settimane;
- Non introdurre niente in vagina, a meno che non sia stato prescritto dal medico curante;
- Usare un qualsiasi antidolorifico;
- Eseguire un pap-test e una colposcopia dopo tre mesi.
Il tumore al collo dell’utero è molto diffuso In Italia ed è più frequente nelle giovani donne, con il 4% dei casi. La sopravvivenza a 5 anni dei tumori del collo dell’utero in Italia è pari al 68%, secondo i dati del 2021 comunicati dal Ministero della Salute. Per questo motivo la prevenzione e la diagnosi precoce sono importanti.
Consiglio di recarsi presso la Clinica Città Giardino, dove è attivo il Servizio per la prevenzione e la diagnosi delle patologie della Cervice Uterina e dell’Utero, con una Equipe di Ginecologi, Anestesisti, Anatomo-Patologi in grado di completare in pochi giorni ogni percorso diagnostico terapeutico necessario.