Procreazione Medicalmente Assistita: quando il trattamento fallisce

Procreazione Medicalmente Assistita: quando il trattamento fallisce

Editato da: Vittoria Marcucci il 20/03/2024

Nella Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), è cruciale affrontare le sfide complesse che possono sorgere durante il trattamento e identificare potenziali cause di fallimento. Tuttavia, in caso di insuccesso della fecondazione in vitro, è possibile rivalutare la coppia per analizzarne aspetti precedentemente trascurati. Il Prof. Leonardo Rinaldi ci accompagna alla scoperta del lato clinico e psicologico della PMA

 

Prima della PMA

Durante la preparazione ad un trattamento di Procreazione Medicalmente Assistita, si eseguono una serie normalmente di accertamenti per capire se sussistano elementi che potrebbero portare al fallimento dell’intervento. In generale questi protocolli di studio delle coppie sono simili in tutti i centri italiani e comprendono una serie di accertamenti genetici, ormonali e diagnostici volti ad escludere le principali problematiche che potrebbero impedire la gravidanza. In caso di uno o più fallimenti di interventi di fecondazione in vitro la coppia va rivalutata in maniera approfondita per capire se sussistano altri elementi che ostacolino la gravidanza o per dare un peso differente ad elementi già individuati ma magari sottovalutati.

embarazo

Valutazione uterina e genetica

Esiste una serie di accertamenti che va dallo studio dell’ambiente uterino per escludere infezioni croniche o valutare se il microambiente uterino è accogliente, allo studio di particolari assetti genetici che potrebbero condizionare un aumentato rischio di rigetto della gravidanza, alla rivalutazione dell’anatomia uterina, all’approfondimento dell’equilibrio metabolico del partner femminile. Va sottolineato che tutti questi accertamenti sono ancora oggetto di studio e la loro effettiva validità diagnostica è tuttora oggetto di discussione e confronto nel mondo scientifico: comunque se valutati con la giusta consapevolezza possono offrirci delle indicazioni preziose.

 

Stimolazione ovarica

Altro punto fondamentale è l’analisi serena ma approfondita del percorso di procreazione assistita ovvero di come sono nati e come sono stati condotti i precedenti tentativi. Parte integrante di un intervento di fecondazione in vitro è la stimolazione ovarica che ha un ruolo molto più importate di quanto si immagini sulla qualità degli ovociti recuperati ovvero sulla loro capacità di dare vita ad un embrione evolutivo (competenza ovocitaria): troppo spesso assistiamo ad una valutazione solo quantitativa del numero di ovociti prodotti e recuperati pensando che il numero corrisponda a qualità. Niente di più sbagliato: una stimolazione equilibrata ci permetterà di ottenere magari meno ovociti ma funzionalmente più “competenti” cioè capaci di dare origine ad un embrione capace di impiantarsi e darci la gravidanza.

 

Tecniche invasive

Al contrario il ricorso a tecniche di procreazione in vitro estremamente invasive e complesse costringe i medici che propugnano queste metodiche a forzare le stimolazioni per aumentare il numero di ovociti recuperati al fine di ottenere più embrioni su cui lavorare: spesso questo tipo di approccio si rileva un’arma a doppio taglio perché gli ovociti prodotti a seguito di una stimolazione aggressiva possono essere numerosi, ma spesso non risultano “competenti”. Altrettanto importate è valutare il tipo di intervento “biologico” che è stato precedentemente eseguito. Non sempre ad esempio condizioni di coltura aggressive come il trasferimento a uno stadio più avanzato di sviluppo embrionario (blastocisti) favoriscono un equilibrato sviluppo embrionario e di conseguenza la gravidanza. Dobbiamo sempre ricordare che ogni manipolazione degli embrioni può sia favorire la gravidanza che al contrario perturbare il fisiologico sviluppo di un embrione.

 

Personalizzazione del trattamento

Come già detto l’approccio alternativo da offrire alla coppia nasce dallo studio approfondito del percorso che ha portato ai precedenti fallimenti e dall’esecuzione di test che potrebbero darci ulteriori indicazioni sulle condizioni della coppia. Da questo percorso, che deve essere ovviamente personalizzato, possono svilupparsi ipotesi di lavoro per aumentare le possibilità di successo nei tentativi successivi per quella specifica coppia.

 

Psicologia della coppia

L’aspetto psicologico ed emotivo della coppia durante il percorso di PMA è sempre un aspetto importante nel determinare il successo del percorso, ancora di più nelle coppie che hanno sperimentato ripetuti fallimenti, perché l’incapacità della coppia di capire a fondo le dinamiche del percorso di procreazione assistita e di assorbire adeguatamente lo stress legato ai fallimenti è uno dei fattori principali di un abbandono del percorso riproduttivo da parte delle coppie, anche da parte di coppie che avrebbero comunque buone possibilità di successo insistendo nei trattamenti.

 

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE IL SEGUENTE ARTICOLOOvodonazione: come si valuta la recettività uterina?

 

Continuità medica

Il primo e più immediato “intervento” consiste nella capacità di ascolto e di motivazione da parte del medico che segue il percorso riproduttivo. Ovviamente questo tipo di approccio è possibile nelle realtà nella quali la coppia viene seguita dall’inizio alla fine dallo stesso professionista, come nel caso della One Day Medical Center, il centro di cui sono responsabile. In molti centri più grandi la coppia viene seguita da un team di più professionisti ognuno dei quali però ha solo una visione parziale del problema della coppia ed interviene solo in una fase limitata del trattamento (ecografie, prelievo ovocitario, trasferimento embrionario ecc.): tale approccio, oltre che essere limitante per la comprensione della problematiche mediche e della dinamica dell’intervento, impedisce l’instaurarsi di un rapporto continuativo con la coppia, le sue specifiche esigenze e le sue peculiarità psicologiche. Naturalmente in tutti i centri è sempre disponibile l’aiuto di una figura professionale dedicata alla cura dell’aspetto psicologico delle coppie, che possa affiancare il ginecologo sostenendo la coppia dal punto di vista psicologico.

 

Approccio personalizzato

Come spero di aver fatto comprendere precedentemente non esiste un singolo intervento, farmaco o protocollo miracoloso per tutte le coppie. Esiste un ampio spettro di strumenti diagnostici e terapeutici purtroppo spesso sperimentali che vanno adattati alle esigenze e alla stori a della singola coppia.

Ginecologia e Ostetricia a Roma