Il prolasso rettale è una condizione medica che si verifica quando le pareti del retto si spostano verso l'esterno, causando un parziale o completo scivolamento dell'intestino attraverso l'ano. Il disturbo può variare in gravità e si distingue in base ai diversi gradi di coinvolgimento. Ne parliamo con il Dott. Renato Pricolo, Colonproctologo nel Nord Italia.
Quante tipologie di prolasso rettale esistono?
Il prolasso rettale viene classificato in diversi gradi a seconda della sua estensione. Nei prolassi di grado 1, la mucosa rettale si spinge all'interno del retto ma non fuoriesce dall'ano. In questo caso, la condizione non è visibile esternamente ma può essere rilevata solo attraverso un'anoscopia.
I prolassi di grado 2 e grado 3, invece, sono più evidenti: la mucosa e altri strati del retto sporgono all'esterno, visibili durante la defecazione o persino in modo permanente.
Sintomi e complicazioni
I piccoli prolassi interni, pur non essendo visibili, possono causare disagi significativi. Uno dei sintomi più comuni è la sindrome da defecazione ostruita. Questo disturbo si verifica quando la mucosa che prolassa all'interno del retto ostacola l'uscita delle feci, rendendo difficile o dolorosa la defecazione. In alcuni casi, i pazienti potrebbero dover ricorrere a manovre manuali per favorire l'eliminazione.
Quali sono i trattamenti chirurgici per il prolasso rettale?
Il trattamento del prolasso rettale dipende dalla gravità della condizione. Nei casi di prolasso rettale di grado 1, in cui si riscontra solo un prolasso interno, la soluzione potrebbe consistere in un intervento minimamente invasivo. Un'opzione chirurgica comune è la mucoprolassectomia sec. Longo, una procedura che prevede la resezione della mucosa in eccesso che prolassa. Questo intervento ripristina la forma naturale del retto, riducendo o eliminando i sintomi. Solitamente l'intervento richiede una notte di ricovero e provoca solo dolore minimo.
Nei casi più gravi, come nei prolassi rettali di grado 2 e 3, che causano la fuoriuscita del retto all'ano, il trattamento chirurgico diventa più complesso. In questi casi, sono possibili due approcci: chirurgia transanale, che consiste nell'intervento direttamente attraverso l'ano, o chirurgia addominale, che prevede l'accesso tramite una piccola incisione sull'addome. Entrambi gli approcci richiedono un ricovero ospedaliero più lungo e una riabilitazione più estesa, ma sono altamente efficaci nel risolvere il disturbo.
Conclusione
Il prolasso rettale è una condizione che, sebbene spesso trascurata, può causare disagi importanti e influire sulla qualità della vita. È fondamentale riconoscere i sintomi in modo tempestivo e rivolgersi a un Colonproctologo per un'accurata diagnosi. I trattamenti chirurgici moderni, come la mucoprolassectomia o la chirurgia addominale, offrono ottimi risultati e permettono ai pazienti di tornare alla loro vita quotidiana senza il disturbo del prolasso rettale.