Protesi di ginocchio: come scegliere quella più adatta?

Protesi di ginocchio: come scegliere quella più adatta?

Editato da: Marta Buonomano il 03/05/2020

Sapevi che esistono 3 tipi di protesi e che ognuna ha un’indicazione specifica? Il Dott. Luca Lucente, esperto in Ortopedia a Roma, ci spiega come e quando utilizzarle

Cos’è l’artrosi del ginocchio?

L’artrosi del ginocchio è una condizione degenerativa dell’articolazione del ginocchio che comporta una deformità articolare, causa di dolore e di limitazione funzionale. Così come l’artrosi dell’anca, anche quella del ginocchio è una patologia che sta interessando una sempre più vasta popolazione sia di soggetti anziani (invecchiamento della popolazione) e sia di soggetti giovani (maggiore occasione di eventi traumatici legati allo sport, ad incidenti stradali, ecc.).

Quando è indicata la protesi?

La protesi si rende necessaria quando tutti gli altri trattamenti, così detti conservativi (antinfiammatori, fisioterapia, infiltrazioni intrarticolari con acido ialuronico) si sono dimostrati inefficaci. Rispetto alla protesi all’anca la sopravvivenza della protesi al ginocchio è sicuramente inferiore in termini di durata ed è mediamente stimata in 15 anni. Proprio per questo va fatta un’ancor più attenta valutazione nella scelta del paziente. 

Tipi di protesi

Esistono fondamentalmente 2 tipi di protesi: monocompartimentale e totale.

  • La protesi monocompartimentale deve essere utilizzata solo quando è interessato dalla patologia un solo compartimento del ginocchio, gli altri compartimenti devono essere necessariamente sani e, per questo motivo, ha una indicazione estremamente limitata (necrosi del condilo femorale, artrosi monocompartimentale). Viene utilizzata maggiormente nei pazienti più giovani.
  • La protesi totale si rivolge ad un più vasto numero di pazienti, cioè in tutti quei casi in cui la patologia ha interessato due o più compartimenti. Se ne distinguono due tipi: a risparmio dei legamenti crociati (prevalentemente il crociato posteriore) e quelle posterostabilizzate.

Le prime vengono utilizzate quando i legamenti crociati non sono coinvolti nella patologia artrosica e quando il grado di deformità articolare ed assiale è ridotto. La seconda quando la deformità articolare e soprattutto quella assiale è più grave.
Abbiamo poi un terzo tipo di protesi che vengono utilizzate nei casi estremi di deformità con un’assoluta perdita della stabilità legamentosa, e spesso utilizzate nella chirurgia di revisione protesica, dette protesi vincolate.

 


Editor: Marta Buonomano

Ortopedia e Traumatologia a Roma