Se un uomo non riesce più ad avere una erezione che gli consenta un rapporto sessuale e non risponde ai vari rimedi non chirurgici oggi proponibili (pillola blu, iniezioni peniene, creme uretrali, sistemi vacuum…) la soluzione chirurgica dell’impianto protesico penieno potrebbe rappresentare la soluzione definitiva ed ottimale. Ne abbiamo parlato con il Dott. Diego Pozza, esperto in Andrologia a Roma
Quando si ricorre all’impianto di protesi peniene?
Durante lo stato di eccitazione sessuale i corpi cavernosi del pene si riempiono di sangue e diventano rigidi tanto da consentire una penetrazione sessuale. Se questo non avviene (motivi vascolari, ipertensione, vasculopatie, neuropatia, interventi chirurgici urologici, prostatici o digestivi) è possibile inserire al loro interno delle cilindri artificiali in silicone (protesi) che rendono il pene assolutamente rigido e capace di avere una penetrazione senza che dall’esterno si possa vedere nulla di anormale (analogamente alle protesi mammarie o alle protesi odontoiatriche).
Che aspetto avrà il pene dopo l’impianto di una protesi?
Con le protesi malleabili, semirigide, il pene, di aspetto assolutamente normale, è costantemente rigido e deve essere occultato con degli indumenti che lo possano nascondere; con le protesi idrauliche, invece, solo in occasione di una attività sessuale i cilindri cavernosi vengono riempiti, fino a diventare rigidi, con un liquido mediante una piccola pompa nascosta all’interno dello scroto, tra i due testicoli, assolutamente non visibile dall’esterno. La donna potrebbe non accorgersi della presenza del sistema protesico. Non sono necessari particolari indumenti per “nascondere” la protesi.
Il maschio continua ad avere l’aspetto e la sensibilità di prima, avrà un orgasmo ed una eiaculazione come prima con il vantaggio di poter mantenere la rigidità a suo piacere. Nella mia esperienza di oltre 500 pazienti operati il giudizio delle partners è costantemente positivo.
Si tratta di un intervento invasivo?
L’intervento chirurgico non è molto invasivo ed impegnativo. Può essere effettuato anche in pazienti con patologie rilevanti (diabete, ipertensione, infarti miocardici, chirurgia prostatica, chirurgia vascolare e pelvica). Il ricovero in genere è di una notte; può essere utilizzata una semplice anestesia locale con sedazione (come per una colonscopia o cistoscopia) o una anestesia spinale (come in gravidanza per il parto). L’intervento non provoca particolari dolori o alterazioni urinarie. Il paziente dal giorno successivo all’impianto può tornare a casa guidando l’automobile e ritornare alla sua routinaria attività relazionale e lavorativa nel giro di pochi giorni.
Le protesi impiantate possono scadere?
Le protesi malleabili non hanno alcuna scadenza o possibilità di rottura. Un mio paziente operato a 50 anni continua ad avere una attività sessuale all’età di 85 anni. Le protesi idrauliche possono andare incontro a malfunzionamenti tecnici dopo 15-20 anni di attività. Nella mia esperienza di oltre 550 protesi peniene impiantate in 35 anni ho avuto modo di operare maschi con meno di 30 anni e maschi fino ad 86 anni con percentuali di soddisfazione notevoli.