Protesi peniene: la soluzione alla disfunzione erettile

Pubblicato il: 26/01/2018 Editato da: il 08/07/2019

Quando il trattamenti farmacologici non danno i risultati sperati, la protesi potrebbe essere una valida alternativa. Ne parla il Dott. Carlo Bettocchi, esperto in Urologia e Andrologia a Bari

Quanti uomini soffrono di disfunzione erettile in Italia?

In Italia, circa 3 milioni di uomini hanno difficoltà a raggiungere o a mantenere l’erezione. Il problema della disfunzione erettile, inoltre, aumenta con l’età e si associa spesso alla presenza di malattie croniche e cardiovascolari.

Cos’è la protesi peniena?

La protesi peniena è un dispositivo che permette di ripristinare la funzione sessuale, senza interferire sulla sensibilità, sull’eiaculazione e sulla funzione urinaria, adatta per tutti quegli uomini che non possono assumere o non hanno ottenuto risultati dai trattamenti farmacologici attualmente in commercio.

Protesi peniene: quali modelli esistono?

Le protesi si distinguono in idrauliche e non idrauliche. Il primo modello permette di ottenere, quando l’uomo lo desidera, l’erezione per il tempo desiderato, e un livello di flaccidità naturale quando il meccanismo non è azionato.

I modelli non-idraulici, invece, forniscono una rigidità intermedia costantemente, sufficiente a consumare un rapporto e tale da non risultare evidente in altre situazioni.

Cosa ci si può aspettare da una protesi peniena?

La protesi permette di raggiungere una rigidità adeguata per il rapporto sessuale, è discreta (non è visibile) e i nervi pudendi, adibiti alla sensibilità erotica, vengono risparmiati dalla chirurgia per l’inserimento della protesi.

Gli uomini con protesi peniena riferiscono di essere piuttosto soddisfatti e di aver riacquistato fiducia nella sfera sessuale, con una percentuale di soddisfazione superiore al 90% sia per i pazienti che per le loro partner.

Protesi peniene: affidati solo a veri esperti

La chirurgia protesica viene eseguita in diversi ospedali in Italia, ma pochi sono i centri di riferimento (Università di Bari e Torino) che offrono tutte le soluzioni ai casi più complessi ed ai pazienti che presentano recidive di chirurgia del pene.

Per tale motivo, si consiglia sempre di valutare bene e non sottovalutare la chirurgia protesica, che da un lato offre ottimi risultati funzionali ma dall’altro potrebbe anche provocare, in mani poco esperte, complicanze nel post-operatorio.

 

Editor Karin Mosca

Urologia a Bari

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