Quando operare un’ernia inguinale?

Quando operare un’ernia inguinale?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 13/07/2021

L’ernia inguinale è la fuoriuscita di un viscere (intestino, vescica, ecc.) o di tessuto adiposo attraverso il canale inguinale. Il Dott. Sergio Valeri, esperto in Chirurgia Generale a Roma, spiega quando la chirurgia trova maggiore indicazione

Che cosa si intende per chirurgia dell’ernia?

Attraverso l’intervento chirurgico i visceri erniati vengono ricollocati nella loro posizione intra-addominale. Il difetto di parete puòMedico e paziente essere riparato o per via diretta apponendo dei punti (erniorrafia) o posizionando una rete (protesi) il cui scopo è chiudere il difetto e rinforzare la parete.

Quando un’ernia inguinale va operata?

L’intervento chirurgico è l’unica terapia risolutiva per l’ernia inguinale. Si può decidere di non intervenire e tenerla sotto controllo solo quando è molto piccola e riducibile. Se compaiono dolore e fastidio è bene ripararla per non incorrere nelle complicanze (incarceramento erniario, strozzamento erniario).

L’intervento chirurgico può essere programmato con tempistiche dilazionate nel caso di ernie riducibili (ernie che si riducono in addome alla compressione). L’intervento sarà più urgente in caso di ernie incarcerate o strozzate (ernie che non si riducono in addome alla compressione).

Preparazione all’intervento

Nelle settimane precedenti all’intervento il paziente viene sottoposto agli esami di routine e alla valutazione anestesiologica. È necessario che il paziente comunichi l’eventuale assunzione di farmaci anticoagulanti e antiaggreganti.

Non sono necessarie altre preparazioni particolari.

Ci sono controindicazioni all’intervento?

L’intervento chirurgico di ernia inguinale è, ad oggi, considerato un intervento abbastanza sicuro ma, come tutti gli interventi chirurgici, non è scevro da complicanze (infezioni, sanguinamenti, ematomi, lesioni nervose, recidiva, ischemia testicolare). Per questo motivo, nel caso di pazienti con patologie gravi, come insufficienza respiratoria, patologie cardiache severe, insufficienza renale severa, l’intervento può essere controindicato. Saranno il chirurgo e l’anestesista a valutare con il paziente e i familiari il rischio-beneficio.

Recupero post-intervento

Nei successivi 30 giorni dopo l’intervento, sarà necessario astenersi dagli sforzi fisici proprio perché l’ernia è causata, nella maggioranza dei casi, da uno sforzo fisico che provoca la fuoriuscita dei visceri addominali attraverso dei “punti di minor resistenza”.  

Sarà possibile bere ed alimentarsi e mobilizzarsi già il giorno stesso dell’intervento. Si potrà tornare al lavoro generalmente 7 giorni dopo l’intervento. Se presente dolore questo verrà trattato con analgesici al bisogno.

Nelle settimane successive all’intervento verrà programmata una visita di controllo per verificare il decorso post-operatorio e la rimozione dei punti di sutura.

Chirurgia Generale a Roma