La resezione endoscopica della vescica (TURBT): ruolo e importanza nella gestione del tumore vescicale

Pubblicato il: 14/05/2025 Editato da: Serena Silvia Ponso il 14/05/2025

La resezione transuretrale del tumore vescicale (TURBT) rappresenta la procedura diagnostica e terapeutica principale per il carcinoma della vescica, in particolare per i tumori non muscolo-invasivi (NMIBC). Questa tecnica endoscopica consente la rimozione delle lesioni tumorali attraverso l’uretra, senza necessità di incisioni chirurgiche, ed è fondamentale per la stadiazione, la prognosi e la successiva strategia terapeutica. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Alberto Macchi, Urologo a Milano.

Indicazioni della TURBT

La TURBT è indicata per:

  1. Diagnosi iniziale del tumore della vescica, permettendo il prelievo di tessuto per l’analisi istologica.
  2. Trattamento dei tumori non muscolo-invasivi, al fine di rimuovere completamente la neoplasia.
  3. Valutazione della risposta a trattamenti precedenti, come la chemioterapia o l’immunoterapia intravescicale.
  4. Pazienti con recidive tumorali, per determinare la progressione della malattia.

Procedura della TURBT

La TURBT viene eseguita in anestesia generale o spinale e prevede l’inserimento di un resettoscopio attraverso l’uretra fino alla vescica. Il tumore viene asportato mediante ansa diatermica o laser, e il tessuto prelevato viene inviato per l’esame istologico.

La resezione deve essere completa e includere il tessuto circostante per garantire una corretta valutazione del grado e dello stadio del tumore. Nei casi di tumori ad alto rischio, si può eseguire una re-TURBT a distanza di circa 4-6 settimane per verificare la completa rimozione della lesione e valutare eventuali focolai residui.

Ruolo della TURBT nel tumore non muscolo-infiltrante

Per i tumori non muscolo-invasivi, la TURBT è il trattamento di prima linea e può essere sufficiente per la gestione della malattia. Tuttavia, in base al rischio di recidiva e progressione, può essere necessaria un’ulteriore terapia adiuvante:

  • Basso rischio: TURBT isolata può essere sufficiente.
  • Rischio intermedio: Necessarie instillazioni endovescicali di chemioterapia (es. mitomicina C, BCG).
  • Alto rischio: Instillazioni con BCG per ridurre il rischio di recidiva e progressione.


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Complicanze e rischi della TURBT

Sebbene sia una procedura minimamente invasiva, la TURBT può presentare alcune complicanze:

  • Ematuria (sangue nelle urine), generalmente transitoria.
  • Perforazione vescicale, rara ma possibile nei tumori profondi.
  • Recidiva tumorale, che richiede un attento follow-up.
  • Stenosi uretrale, dovuta a cicatrizzazione post-operatoria.
  • Infezione delle vie urinarie
  • Dolori e bruciori alla minzione con spasmi vescicali

Conclusioni

La TURBT è una procedura fondamentale nella diagnosi e nel trattamento del tumore della vescica, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia. La sua efficacia è strettamente legata a una corretta esecuzione della procedura e a un attento follow-up. Nei pazienti con tumori ad alto rischio, la TURBT deve essere integrata con trattamenti adiuvanti per prevenire la progressione della malattia e migliorare la prognosi.

Urologia a Milano

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