Rivascolarizzazione miocardica con condotti arteriosi: il bypass con due arterie mammarie e con arteria radiale

Pubblicato il: 14/01/2025 Editato da: Vittoria Marcucci il 14/01/2025

La rivascolarizzazione chirurgica del miocardio è riconosciuta come il trattamento più efficace per le ostruzioni coronariche complesse. A differenza dell’angioplastica, che mantiene aperta l’arteria malata attraverso uno stent metallico, la rivascolarizzazione chirurgica prevede l’impianto di condotti venosi o arteriosi appartenenti al paziente stesso, che bypassano le ostruzioni coronariche.


I condotti più comuni sono l’arteria mammaria interna sinistra, situata nel torace, e la vena safena, prelevata dalla gamba. Tuttavia, l’utilizzo di più di un condotto arterioso, come il prelievo di entrambe le arterie mammarie o dell’arteria radiale prelevata dall’avambraccio non dominante (sinistro nei pazienti destrimani e viceversa), offre vantaggi significativi rispetto ai bypass tradizionali con vene safene. Scopriamo insieme i benefici e le peculiarità di queste tecniche avanzate

 

Perché scegliere i condotti arteriosi per la rivascolarizzazione miocardica?

Numerosi studi dimostrano che i condotti arteriosi offrono maggiore durata e resistenza rispetto alle vene safene. Questa longevità è dovuta alla loro più robusta struttura e capacità di sopportare le elevate pressioni arteriose.

I vantaggi delle arterie mammarie

Le arterie mammarie sono considerate il gold standard per la rivascolarizzazione miocardica. I principali benefici includono:

  • Longevità eccezionale: maggiore durata rispetto ai condotti venosi.
  • Ridotta incidenza di occlusione: garantiscono un flusso sanguigno al cuore costante nel tempo.

 

L’arteria radiale: un’opzione versatile

L’arteria radiale, prelevata dall’avambraccio, è particolarmente utile nei pazienti che necessitano di molteplici bypass. Offre:

  • Versatilità: ideale per bypassare le coronarie, puo’ essere montata in diverse configurazioni
  • Accessibilità: il prelievo è semplice e sicuro, grazie alla presenza dell’arteria ulnare che mantiene la perfusione della mano, dopo il prelievo dell’arteria ulnare

 

La tecnica della doppia mammaria: un approccio avanzato

L’utilizzo bilaterale delle arterie mammarie interne nell’ambito di un intervento chirurgico di bypass aorto-coronarico è una tecnica avanzata che migliora significativamente la sopravvivenza a lungo termine. Questa procedura prevede il prelievo e l’impianto di entrambe le arterie mammarie sulle coronarie occluse in diverse configurazioni.

 

Esempi di configurazioni con cui le due mammarie possono essere utilizzate (LIMA = mammaria sinistra, RIMA = mammaria destra)

 

Benefici principali

  • Riduzione degli eventi cardiovascolari: meno infarti, ripresa di angina e restenosi rispetto alle vene safene.
  • Miglioramento della qualità della vita: risultati clinici eccellenti a lungo termine.

Questa tecnica richiede però una maggiore esperienza chirurgica e può allungare i tempi dell’intervento.

Il ruolo dell’arteria radiale nei bypass coronarici

L’arteria radiale è spesso utilizzata come condotto aggiuntivo, specialmente quando sono necessari tre o più bypass. Questo approccio offre:

  • Durata nel tempo: ideale per coronarie con occlusioni complete o restringimenti molto critici.
  • Sicurezza nel prelievo: il rischio è ridotto grazie alla presenza di una seconda arteria nell’avambraccio chiamata arteria ulnare, che garantisce la perfusione della mano dopo il prelievo della radiale.

L’uso combinato di arterie mammarie e radiali massimizza i benefici della chirurgia, migliorando la prognosi a lungo termine.

A chi è indicato l’uso dei condotti arteriosi?

La scelta dei condotti dipende da fattori come l’età, la gravità della malattia coronarica e la presenza di altre patologie. In generale:

  • Pazienti sotto i 65 anni: traggono il massimo beneficio grazie alla durata superiore dei condotti arteriosi.
  • Casi complessi: la combinazione di condotti arteriosi garantisce una migliore perfusione del miocardio ischemico e riduce le complicanze post-operatorie.

In chi non è indicato l’utilizzo di un secondo condotto arterioso

  • Per la seconda arteria mammaria: pazienti anziani, diabete mellito, obesità, forti fumatori, interventi in emergenza.
  • Per l’utilizzo dell’arteria radiale: pazienti che utilizzano l’avambraccio per lavori di estrema forza o di estrema precisione, interventi in emergenza


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Conclusioni

La rivascolarizzazione chirurgica con doppia mammaria e arteria radiale rappresenta un’opzione terapeutica avanzata per i pazienti con malattia coronarica. Rispetto ai metodi tradizionali, offre benefici duraturi in termini di sopravvivenza e qualità della vita.


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