SARS-CoV-2

SARS-CoV-2

Editato da: Martina Gorla il 09/11/2022

Il virus responsabile di COVID-19, può anche causare danni al cuore e ad altri distretti dell’apparato cardiovascolare

Complicanze vascolari da COVID-19

Sono proprio le complicanze vascolari più frequenti nei primi mesi della pandemia, a giustificare l’elevata mortalità dell’infezione. In alcuni casi, i sintomi cardiologici possono anche essere la prima e unica manifestazione del coronavirus.

Nessun allarme, tuttavia è utile non sottovalutare questo aspetto per riconoscere prontamente questi sintomi e poter assicurare a questi pazienti il trattamento adeguato.

Sintomi frequenti

Frequentemente, alcuni pazienti positivi si presentano in pronto soccorso con palpitazioni e tachicardia (battito accelerato), senso di oppressione al torace o dolore alla bocca dello stomaco, sensazione di svenimento fino alla sincope (caduta a terra).

Questi disturbi sono causati da aritmie (extrasistoli, fibrillazione atriale etc.), scarsa capacità del cuore di pompare il sangue (scompenso cardiaco acuto), problemi alle coronarie (infarto miocardico acuto) e dall’ infiammazione del cuore (miocardite e pericardite).

COVID-19: il cuore

Le osservazioni prima descritte, confermano quanto già pubblicato da alcuni colleghi della città di Wuhan, che in maniera indipendente, hanno riportato dati sul coinvolgimento del cuore nel corso di questa malattia.

Nello specifico, i disturbi cardiaci si manifestano con un danno acuto del muscolo cardiaco nel 15-20% dei casi, con aritmie più o meno gravi nel 15% e con insufficienza cardiaca fino al 20% dei casi.

Altrettanto non infrequentemente, permangono, dopo la fase acuta, a tampone negativizzato, dolori toracici atipici, dispnea, astenia intensa, deficit mnemonici ed acufeni in un quadro clinico per genericamente viene definito sindrome “Long Covid”.

Valutazione cardiologica

Proprio dalla sindrome “Long Covid”, l’indicazione a una valutazione cardiologica clinica e strumentale utilizzando, nel contesto della visita cardiologica, l’ecocardiogramma ed eventualmente l’Holter ecg, alla ricerca di eventuali esiti di coinvolgimento miocardico/pericardico e di aritmie sopra/ventricolari.

Il sospetto di pericardite e/o miocardite rappresenta un’indicazione alla cardio RMN che rappresenta il Gold Standard per tale diagnosi.

Sintomi post COVID-19

Nella maggior parte dei casi dopo la dimissione o la quarantena, i sintomi suddetti sono riferibili a problemi posturali muscoloscheletrici o a somatizzazione cardiaca d’importante sindrome ansiosa; in altri casi, si osservano i postumi di una pericardite o di una miocardite. Meno frequenti i casi di ischemia residuale.

Cardiologia a Collecchio