Sconfiggere il tumore alla prostata
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Il Prof. Paolo Gontero, esperto in Urologia, ci parla del cancro alla prostata, uno dei tumori più comuni del sesso maschile. Ci parla dei sintomi, della diagnosi e della terapia, che dagli ultimi anni si avvale dei vantaggi della Chirurgia Robotica
Tumore alla prostata: cause e sintomi
Il tumore alla prostata è una malattia molto frequente del maschio. Non esistono dei fattori causali ben definiti. Si sa che i soggetti di etnia nera corrono un rischio maggiore di sviluppare la malattia e di sviluppare una malattia più aggressiva.
Alcuni tipi di diete, come quelle ricche di grassi e di proteine, espongono in generale ad un rischio aumentato di sviluppare tumori e, quindi, anche di sviluppare un tumore della prostata. Ci sono delle popolazioni che corrono un rischio minore, come le popolazioni orientali e mediterranee, proprio grazie alla loro dieta ricca di antiossidanti contenuti, ad esempio, nei pomodori, nel tè verde o nei derivati della soia.
Come si scopre di avere un tumore alla prostata?
La maggior parte dei tumori della prostata viene diagnosticata quando il paziente non ha assolutamente alcun sintomo: questo è importante perché, per una cura efficace, occorre che la malattia sia asintomatica.
La diagnosi di tumore alla prostata viene effettuata con un esame del sangue, che si chiama PSA, e attraverso una visita medica in cui viene valutata, mediante l'esplorazione rettale, la consistenza della prostata. Se i valori del PSA risultano alti oppure l'esplorazione rettale pone dei dubbi, allora è importante che il paziente faccia degli ulteriori accertamenti. L'esame diagnostico più accurato per valutare un tumore della prostata è la risonanza magnetica.
La maggior parte dei tumori alla prostata viene diagnosticata quando è ancora in una fase circoscritta e non diffusa. In questi casi, che rappresentano circa il 70% del totale, la terapia offre un’alta probabilità di guarigione.
Qual è la terapia del tumore alla prostata?
Esistono due forme di terapia: la chirurgia, che prevede l’asportazione completa della ghiandola prostatica (prostatectomia), e la radioterapia, in cui viene bombardata la prostata. Con quest’ultima metodica vengono eliminate le cellule tumorali, ma la prostata rimane in sede. Entrambe le terapie sono efficaci.
Nei soggetti giovani e con un attesa di vita molto lunga, qualora le condizioni generali siano buone, si predilige la terapia chirurgica, poiché a lungo termine i risultati sembrano essere migliori rispetto alla radioterapia. La malattia in forma avanzata, invece, non può essere guarita, ma può essere controllata anche per parecchi anni: anche il paziente che ha delle metastasi ossee può vivere parecchi anni grazie a terapie somministrate per via orale o per via endovenosa.
Operare la prostata: la chirurgia robotica
La chirurgia tradizionale consisteva nel praticare un taglio nella parte bassa dell'addome, ma da alcuni anni si sono imposte le tecniche mininvasive, in particolare la laparoscopia. Con questa metodica, il taglio viene sostituito da una serie di piccoli buchi attraverso i quali vengono fatti passare gli strumenti.
L'ultima frontiera della terapia chirurgica del tumore della prostata è rappresentato dalla chirurgia robotica, una chirurgia mininvasiva in cui l'operatore sta seduto ad una consolle “staccata” dal tavolo operatorio e detta al robot tutti i movimenti da eseguire.
Editor Karin Mosca