Sinusite: chi colpisce e come affrontarla?
Autore:Il Dott. Massimiliano Nardone, esperto in Otorinolaringoiatria a Bergamo, ci spiega in che modo è possibile trattare la sinusite
Che cos’è la sinusite?
La sinusite è un’infiammazione che colpisce i seni paranasali e, se non trattata, può diventare cronica. I seni paranasali sono 4 (mascellare, frontale, etmoidale e sfenoidale) e sono delle cavità rivestite di mucosa respiratoria situate nel massiccio facciale. Le funzioni dei seni paranasali, in comunione con il naso, sono:
- Funzione ventilatoria;
- Funzione di difesa;
- Funzione olfattoria;
- Funzione di condizionamento dell’aria;
- Funzione di risonanza (alleggerimento del cranio e produzione di fonemi nasali).
Rappresenta la più comune conseguenza di un raffreddore o di una rinopatia vasomotoria. L’alterazione della funzione ventilatoria è il segno clinico alla base di questa condizione e provoca effetti di accumulo e sovrainfezione del muco presente. Circa il 90% delle persone con sinusite presenta episodi di raffreddore, si può dunque dedurre quale sia l’impatto di questa condizione: secondo le stime, il 5% degli italiani soffre di rino-sinusite cronica.
Come si presenta?
I classici sintomi e segni della sinusite cronica consistono in:
Congestione e/o ostruzione nasale;
- Riduzione dell’olfatto e del gusto;
- Dolore e gonfiore nell’area attorno agli occhi, a livello delle guance, del naso o della fronte (cefalea);
- Muco denso e di colore giallo o tendente al verde, dal naso o in direzione della gola;
- Ovattamento auricolare.
Chi sono le persone più colpite da sinusite cronica?
Circa il 25-30% di persone affette da rinopatia ed il 40-45% di soggetti con asma soffre anche di sinusite cronica. Questa condizione si manifesta maggiormente nelle donne e tende ad aumentare con l’età (>45 anni).
Sinusite acuta o cronica: qual è la differenza?
La sinusite acuta presenta una durata interiore alle 6-8 settimane o si manifesta meno di 4 volte l’anno con durata di circa 10 gg. Generalmente, si risolve con un’adeguata terapia medica.
La sinusite cronica, d’altra parte, dura più di 6-8 settimane o si manifesta più di 4 volte l’anno, sempre per circa 10 gg. Inoltre, non si risolve del tutto con la terapia medica. È possibile distinguere due forme di sinusite cronica: quella polipoide e quella non-polipoide. La prima è spesso associata a bronchite asmatica ed intolleranza agli anti-infiammatori non steroidei (FANS).
Da cosa può essere causata?
I fattori che possono essere alla base di una sinusite sono:
- Rinite allergica;
- Infiammazioni ricorrenti delle alte vie aeree con postumi o mai guarite;
- Deviazione del setto nasale o di alcune varianti anatomiche come la conca bullosa;
- Traumi facciali che provocano la rottura di una o più strutture ossee dei seni paranasali;
- La sinusite può manifestarsi e cronicizzare in presenza di diversi fattori.
Le infezioni più comuni che possono provocare sinusite sono il raffreddore e l’influenza, sostenute da diversi tipi virus che causano un’infiammazione dello strato mucoso dei seni paranasali e che a loro volta creano le condizioni ideali per la proliferazione di agenti batterici. Anche le infezioni dentali possono provocare questa condizione a carico in modo particolare dei seni mascellari.
Quali sono le complicanze della sinusite cronica?
Le complicanze sono legate alla riacutizzazione del processo cronico e si distinguono in:
- Extracraniche: complicanze orbitarie come l’ascesso subperiostale o orbitario oppure la cellulite periorbitaria, oppure complicanze ossee come l’osteomielite del seno frontale;
- Intracraniche: come ad esempio le tromboflebiti dei seni venosi durali, le meningiti o gli ascessi cerebrali.
Come si formula la diagnosi?
In caso di complicanze, o quando i sintomi superano le 4 settimane, è necessario rivolgersi ad un esperto in Otorinolaringoiatria, il quale procederà inizialmente con un esame rinoscopico a fibre ottiche confermato in seguito la diagnosi con una TAC del massiccio frontale.
Cosa prevede la terapia per la sinusite cronica?
Esistono due terapie, una per la malattia in sé e l’altra per la sua riacutizzazione. In caso di riacutizzazione, ci si avvale di un antibiotico associato a corticosteroidi, entrambi da assumere per via orale, e decongestionanti nasali con lavaggi per uso topico. Nella forma cronica sintomatica, invece, la terapia prevede l’utilizzo di corticosteroidi per uso topico associati a lavaggi nasali.
Quando è necessario intervenire chirurgicamente?
Se la terapia medica non è in grado di tenere sotto controllo i sintomi o se questi sono ricorrenti o se predispongono ad un’infiammazione delle basse vie aeree come la bronchite asmatica o la sindrome rino-bronchiale, si ricorre al trattamento chirurgico per via endoscopica.
Lo scopo dell’intervento è quello di liberare i seni nasali dall’edema o i polipi e questo comporta il ripristino delle comuni vie di drenaggio e ventilazione, con conseguente miglioramento della respirazione nasale. Spesso, ma non sempre, migliorano anche il gusto e l’olfatto.
Come possono aiutare i farmaci biologici?
L’ultima novità nella terapia delle forme croniche recidivanti di sinusite, associate ad asma, è l’utilizzo dei cosiddetti “farmaci biologici”. Questo medicinale sembra infatti essere in grado di ridurre la tendenza alla recidiva e di migliorare, in particolare dopo la chirurgia, i sintomi del paziente. Consistono in iniezioni sottocutanee di anticorpi monoclonali verso alcune molecole (citochine) che regolano la risposta infiammatoria della componente immunitaria coinvolta (eosinofili) e fonte di causa della recidiva.