Spalla ed infortuni

Spalla ed infortuni

Editato da: Antonietta Rizzotti il 18/02/2020

La lussazione di spalla si verifica quando per un trauma la testa dell’omero esce dal suo naturale alloggiamento (glena). Si tratta di un infortunio tipico dei traumi ad alta energia come la caduta sulla spalla o sulla mano atteggiata a difesa e negli sport di contatto. La spalla, essendo l’articolazione del corpo umano con più libertà di movimento, è quella più soggetta a lussazione. Ne parla il Dott. Riccardo Lo Cascio, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Palermo

Qual è il tipo di lussazione di spalla più comune?

La lussazione di spalla più frequente, ma non l’unica, è l’anteriore. Quando la spalla si lussa si creano delle lesioni Donna dall'ortopedico con dolore alla spalladei tessuti elastici (capsula e legamenti) che normalmente mantengono la testa omerale nella sua sede. A volte la lussazione si associa a una frattura della testa omerale o della glena.

In urgenza è doveroso eseguire una radiografia, mostrarla a un Ortopedico per escludere una frattura concomitante e confermare la lussazione e ridurre la stessa (riposizionare le testa omerale nella sua sede).

Il paziente deve indossare un tutore per un mese per fare cicatrizzare, ove possibile, la capsula e i legamenti lacerati. In base all’età e al tipo di attività del paziente il trattamento in tutore può non essere sufficiente.

Infatti i soggetti di giovane età e con attività sportiva o lavorativa di contatto o overhead (in cui la mano sta sopra il livello della testa) hanno un’altissima probabilità di rilussarsi senza trattamento chirurgico.

Stesso discorso quando alla lussazione si associa una frattura della glena.

È importante pertanto, risolta l’urgenza, recarsi da uno Ortopedico specialista di spalla per una diagnosi più specifica e conseguente tipo di trattamento (confermare il tutore o optare per la chirurgia).

Come si esegue la chirurgia?

La chirurgia è eseguibile in artroscopia (telecamera e fori cutanei) è consiste nel suturare i tessuti lacerati ritenzionandoli. Discorso completamente diverso nei casi di lussazione recidivante e cioè nei casi in cui dopo la prima lussazione traumatica ne seguono diverse altre (anche decine) per traumi a bassa energia o per semplici movimenti naturali.

In quel caso lo specialista “spallologo” dopo accurata visita, raccolta anamnestica (numero di episodi, frequenza, distanza temporale tra il primo e il secondo, meccanismo traumatico) e richiesta di esami specifici valuterà il tipo di procedura da eseguire (esistono diverse chirurgie).

Senza entrare troppo nel dettaglio spesso in questi casi non è sufficiente ritenzionare i tessuti capsulolegamentosi e si opta per il trapianto di una bratta ossea (presa dal paziente stesso) isolata o con legamenti e tendini.

Ortopedia e Traumatologia a Palermo