Gli squilibri elettrolitici rappresentano una delle problematiche più comuni e insidiose in nefrologia, spesso risultando da patologie renali, disfunzioni ormonali, farmaci o disturbi metabolici. Gli elettroliti—come sodio, potassio, calcio, magnesio e fosfati—sono fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio idrico, della funzione neuromuscolare e dell’omeostasi acido-base. Anche lievi alterazioni possono avere conseguenze cliniche significative.
Iperkaliemia: un rischio per il cuore
Uno degli squilibri più critici è l'iperkaliemia, una condizione in cui i livelli sierici di potassio superano i 5,5 mEq/L. Questo fenomeno si verifica frequentemente nei pazienti con insufficienza renale cronica, soprattutto in coloro che assumono farmaci che interferiscono con la secrezione renale di potassio, come gli inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ACE-inibitori e sartani). Clinicamente, l'iperkaliemia può manifestarsi con debolezza muscolare, parestesie e, nei casi più gravi, aritmie potenzialmente fatali. Il trattamento acuto prevede l'uso di calcio gluconato per stabilizzare la membrana cardiaca, insulina e glucosio per promuovere il passaggio del potassio nelle cellule, e diuretici o dialisi nei casi più severi.
Ipokaliemia: quando il potassio è troppo basso
All'opposto, l’ipokaliemia (K+ < 3,5 mEq/L) può derivare da perdite gastrointestinali, uso di diuretici o alcalosi metabolica. I sintomi includono astenia, crampi muscolari e alterazioni elettrocardiografiche (onde U prominenti, depressione del tratto ST). Il reintegro di potassio deve essere effettuato con cautela per evitare l’iperkaliemia da rebound, soprattutto nei pazienti con insufficienza renale.
Iponatriemia: il disturbo elettrolitico più comune
L’iponatriemia (Na+ < 135 mEq/L) è uno degli squilibri più frequenti nei pazienti ospedalizzati ed è spesso associata a stati di sovraccarico di volume (come nello scompenso cardiaco o nella sindrome nefrosica) o a SIADH (secrezione inappropriata di ADH). Le manifestazioni cliniche vanno dalla confusione mentale alle convulsioni e al coma nei casi più gravi. Il trattamento dipende dalla velocità di insorgenza e dalla severità: nelle forme acute e sintomatiche, è indicata la somministrazione di soluzione salina ipertonica, mentre nelle forme croniche è essenziale correggere la causa sottostante per evitare il rischio di mielinolisi pontina.
Altri squilibri elettrolitici: calcio e magnesio
Anche il calcio e il magnesio giocano un ruolo critico: ipocalcemia e ipomagnesiemia possono provocare tetania e aritmie, mentre livelli elevati possono indurre letargia e depressione del sistema nervoso centrale.