Strabismo: la deviazione degli assi visivi
È importante diagnosticarla il prima possibile per poter intervenire sulle alterazioni sensoriali per tempo, e poter recuperare parzialmente o totalmente la capacità visiva mettendo in atto un tempestivo trattamento riabilitativo.
Ecco cosa consiglia a riguardo la Dott.ssa Alessandra Del Longo, Oculista a Milano
Che cos’è lo strabismo
La perdita dell’allineamento di uno dei due assi visivi verso l’obiettivo fissato si chiama strabismo. È una condizione frequente, che riguarda il 3-4% dei bambini.
Nell’occhio non allineato o occhio strabico, l’immagine dell’oggetto fissato non si proietta (come invece dovrebbe) nella fovea, ma in una zona della retina più o meno lontana da essa a seconda dell’angolo di deviazione.
Conseguenze dello strabismo
Il fatto che l’immagine si proietti al di fuori della fovea fa sì che si manifestino importanti alterazioni sensoriali, tanto più gravi quanto più giovane è il bambino, indipendentemente dall’angolo di deviazione. Queste alterazioni sensoriali influiscono sulla funzione visiva sia nell’aspetto monoculare, sia in quello binoculare.
In questo articolo parleremo solo del fenomeno comunemente conosciuto come “occhio pigro”, cioè dell’ambliopia strabica, che si origina nell’occhio strabico a causa di un riflesso di soppressione a partire dalla fovea dell’occhio sano, e che si manifesta clinicamente con una diminuzione dell’acutezza visiva.
Nello strabismo, dunque, troviamo un doppio aspetto: quello anatomico, che riguarda l’occhio non allineato, e quello funzionale, che riguarda l’ambliopia strabica e le alterazioni sensoriali binoculari.
Il fenomeno dell’ “occhio pigro” nei bambini
L’aspetto anatomico si potrebbe correggere attraverso un intervento chirurgico a qualsiasi età, le alterazioni sensoriali invece possono essere curate solo durante l’età dello sviluppo visivo: quanto prima si inizia il trattamento, migliori saranno i risultati. Proprio per questo motivo è fondamentale la diagnosi precoce dello strabismo.
Per qualsiasi deviazione intermittente a partire dal sesto mese di vita si consiglia un esame oftalmologico, mentre se la deviazione è costante l’esame è altamente consigliato ad ogni età.
L’esame precoce dei bambini strabici è importante anche perché certi strabismi, seppur in casi rari, sono secondari a lesioni più gravi del globo oculare (come la cataratta congenita o patologie congenite vitreo-retiniche o il retinoblastoma), che i test in questione possono portare alla luce.
Metodi per la diagnosi dello strabismo
Durante i primi sei mesi di vita la deviazione temporanea di uno o entrambi gli occhi è da considerarsi normale, siccome la visione binoculare non è perfettamente fissata.
È considerata invece patologica la deviazione costante.
Il test di Hirschbert
Il metodo più semplice per diagnosticare lo strabismo è il test di Hirschbert, che consiste nell’osservazione del riflesso delle cornee esposte a una fonte luminosa.
Questo metodo permette una diagnosi sia qualitativa che quantitativa dello strabismo.
Il cover test
Se il bambino collabora si effettua poi, solitamente, il cover test, che dà risultati più precisi. Si fa fissare al bambino una luce o un piccolo oggetto e gli si chiude un occhio con la mano. Mentre si chiude l’occhio al bambino, si osserva se ci sono dei movimenti nell’occhio aperto.
Se si osserva qualche movimento significa che l’occhio era deviato in precedenza, e quindi ci si trova davanti a un caso di strabismo, in caso contrario il bambino non viene considerato affetto da strabismo.