TC Cone Beam: di che cosa si tratta?

TC Cone Beam: di che cosa si tratta?

Editato da: Sharon Campolongo il 18/10/2023

Per TC Cone Beam si intende una nuova apparecchiatura utilizzata per lo studio delle strutture odonto-maxillo-facciali, che consente di analizzare sia un gruppo di denti sia una zona più estesa, valutando non solo una o entrambe le arcate dentarie, ma anche di tutto il massiccio facciale. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo

Che cos’è la TC Cone Beam?

La TC Cone Beam (CBCT) è un tipo particolare di apparecchiatura di Tomografia Computerizzata caratterizzata dall’acquisizione in un’unica rotazione di un volume, dedicata espressamente al distretto odonto-maxillo-facciale ed è caratterizzata, se l’apparecchiatura è di alta qualità e l’operatore esperto, da una dose notevolmente ridotta (soprattutto rispetto alla TC tradizionale) con elevata qualità della rappresentazione delle strutture dento-maxillo-facciali.

A che cosa serve?

La TC Cone Beam è impiegata principalmente per:

  • La programmazione in implantologia per lo studio degli elementi dentari inclusi e/o malposti;modellino dei denti
  • Lo studio delle formazioni espansive (cisti, displasie, tumori benigni etc.), delle malformazioni dei mascellari, dell’ATM, delle cavità rino-sinusali.

Come si esegue?

Il macchinario compie una rotazione di 360 gradi intorno alla testa del paziente, eseguendo vari radiogrammi digitali.

Il paziente, che può trovarsi in piedi o seduto, dovrà mantenere la lingua a contatto con il palato senza fare movimenti bruschi.

L’esame dura tra i 10 e i 20 secondi, durante i quali non si sente né dolore né calore.

Quali sono i benefici di questa tecnica?

Grazie alla ridotta esposizione alle radiazioni e alla rapida esecuzione, è particolarmente indicato per pazienti:

  • In età pediatrica
  • Ansiosi
  • Claustrofobici
  • Con difficoltà motorie

Cosa si fa nello Studio CR Consulenza Radiologica?

Presso lo Studio CR Consulenza Radiologica vengono rispettati i principi di giustificazione (esame eseguito solo se ritenuto utile) e di ottimizzazione (miglior rapporto dose erogata/qualità dell’immagine) in relazione all’esperienza specifica del personale medico e tecnico e all’elevatissima qualità dell’attrezzatura.

Com’è noto, l’impiego delle radiazioni ionizzanti comporta un ipotetico rischio di danni cosiddetti “stocastici” (probabilistici) che consistono in danni di tipo neoplastico al paziente e di danni alla progenie.

Per le dosi impiegate questo rischio è estremamente ridotto, in pratica trascurabile, ma è bene che il paziente ne sia informato così da poter sottoscrivere in piena libertà e consapevolezza la disponibilità ad eseguire questo esame.

È bene che il paziente riferisca agli operatori sanitari i dati più importanti della sua storia clinica, in particolare quelli specificamente relativi allo scopo dell’indagine, e che giunga munito della documentazione precedente, soprattutto radiologica, specifica. Nel caso che l'esame sia ripetuto a distanza di tempo è necessario riportare l'esame precedente.

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