Tiroidectomia: sai di cosa si tratta?

Tiroidectomia: sai di cosa si tratta?

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Antonietta Rizzotti il 29/07/2019

Le indicazioni all'intervento sulla tiroide sono rappresentate essenzialmente da gozzi, normo o iperfunzionanti, noduli singoli benigni normo o iperfunzionanti e funzionalmente autonomi, neoplasie maligne e altre meno frequenti condizioni come cisti, tiroiditi o tireotossicosi farmaco indotta. Ne abbiamo parlato con il Dott. Ettore Passet, esperto in Otorinolaringoiatra a Torino

In cosa consiste l'intervento di tiroidectomia?

Si asporta quindi un organo che non è in grado di espletare la propria funzione, che è dannoso per l'organismo, che non può essere curato in un altro modo. A volte, come detto, si tratta di asportare la ghiandola sede di tumore.

La ghiandola viene asportata totalmente?

L'entità della asportazione è stata oggetto di numerose controversie, soprattutto in presenza di patologia benigna.

Attualmente, a parte i casi di noduli singoli normo o iperfunzionanti in cui è accettata una tiroidectomia parziale, è ormai consolidata la tendenza al ricorso alla tiroidectomia totale.Donna

L'asportazione totale della ghiandola vale a maggior ragione in presenza di patologia tumorale maligna o supposta tale

Quali sono le complicanze che possono verificarsi a seguito di una tiroidectomia?

È bene chiarire che considero la tiroidectomia un intervento di elevata difficoltà, soprattutto in presenza di gozzi voluminosi, sia per la possibilità di sanguinamento intraoperatorio, sia per la necessità di conservare l'integrità dei due nervi e delle quattro microghiandole che controllano rispettivamente la mobilità delle corde vocali ed il metabolismo del calcio e che sono strettamente aderenti ai lati della ghiandola.

Dette queste cose esistono delle complicanze che possono presentarsi:

  • Sanguinamento: vi è la possibilità di un ematoma post-operatorio entro le prime 24 ore che può richiedere la riesplorazione chirurgica della ferita. Talvolta questo può richiedere l'effettuazione di una tracheostomia temporanea che viene richiusa dopo qualche giorno, dopo il riassorbimento dell'ematoma.

Nella nostra struttura, su 464 interventi eseguiti nel corso degli anni si sono verificati 9 sanguinamenti post-operatori significativi, pari al 1,9%, di entità tale da richiedere una riesplorazione chirurgica in urgenza, una percentuale compresa nel range evidenziato in letteratura, che va dallo 0,6 al 2%;

  • Lesioni nervose: come detto la chirurgia della tiroide comporta, di necessità, la pressoché sistematica identificazione e dissezione del nervo ricorrente fino al suo ingresso nella laringe.

Talvolta a seguito del suo stiramento si verifica una perdita di funzione transitoria ma anche permanente con conseguente paralisi della corda dal lato del nervo lesionato.

Questa lesione comporta una modificazione del timbro di voce che tende a diventare inapparente nell'arco di pochi mesi, sia per la possibile ripresa della mobilità della corda, sia, nel caso la fissità sia definitiva, per l'instaurarsi di fenomeni di compenso da parte della controlaterale.

È evidente che vi può essere la possibilità di una lesione bilaterale del nervo. In questo caso il disturbo principale è rappresentato dalla dispnea, per il fatto che le corde vocali si trovano fisse in posizione mediana. Questa situazione, che non è mai successa nella mia casistica può richiedere una tracheostomia temporanea.

Nella nostra struttura dei 464 interventi sono state notate 15 paralisi ricorrenziali, di cui due bilaterali che hanno necessitato di una tracheostomia, pari al 3,2% dei casi.

Di questi 15 dopo 6 mesi se ne erano risolte 7 spontaneamente, comprese le due paralisi bilaterali;

  • Disturbi endocrini e metabolici: nel caso di tiroidectomia totale una sequela inevitabile è rappresentata dalla necessità di assumere degli ormoni tiroidei sostitutivi.

Le paratiroidi, piccole ghiandoline aderenti alla capsula tiroidea che controllano il metabolismo del calcio, vengono attentamente dissecate ma per disturbi dell'irrorazione sanguigna divengono temporaneamente ipofunzionanti e richiedere una terapia sostitutiva con calcio per via orale

La ipocalcemia tardiva persistente dovuta all'asportazione accidentale di tutte le paratiroidi con necessità di supporto di calcio è presente in letteratura in una percentuale variabile dal 0,7 al 3%. Nella nostra casistica è presente nell'1,3% dei casi.

Otorinolaringoiatria