Trapianto di fegato: in che cosa consiste?

Trapianto di fegato: in che cosa consiste?

Editato da: Sharon Campolongo il 30/08/2022

Il fegato è un organo importantissimo per il corretto funzionamento del metabolismo, dato che non solo svolge una funzione digestiva, ma anche secretiva. Pertanto, quando questa ghiandola non funziona più correttamente a causa di alcune patologie, è necessario ricorrere al trapianto di fegato. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo

Cos’è il fegato e quali funzioni svolge?

Il fegato all’interno del corpo umano rappresenta una sorta di piccolo laboratorio chimico; è l’organo deputato all’analisi e al metabolismo di tutto ciò che ingeriamo e di tutti i medicinali che assumiamo, rappresentando un crocevia fondamentale per la nostra omeostasi.

In quali casi e per quali patologie è necessario il trapianto di fegato?

L’essere umano non può vivere senza fegato.

Il trapianto rappresenta l’unica terapia salvavita possibile in ogni caso di insufficienza epatica, ovvero quando l’organo non riesce più a far fronte alle richieste della vita quotidiana.

Ne esistono varie cause, fra cui:

  • Cirrosi virali
  • Cirrosi alcooliche
  • Cirrosi dismetaboliche (sempre più frequenti nel mondo moderno)
  • Traumi

Inoltre, il trapianto rappresenta lo standard terapeutico per i pazienti giovani con tumore del fegato.

ragazza accovacciata con dolore all'altezza del fegato

Come si esegue?

Il trapianto si suddivide in due grandi momenti: il prelievo dell’organo da un donatore deceduto e poi l’impianto nel nostro ricevente.

È un processo che coinvolge numerosi e diversi professionisti sanitari, spesso di due ospedali differenti.

Un fegato singolo può essere anche suddiviso in due: la parte più piccola viene destinata a un bambino, la parte più grande ad un adulto.

Per lo stesso principio esiste la donazione da vivente, poco frequente in Italia grazie all’alta sensibilizzazione verso la donazione degli organi post-mortem.

Quali sono i requisiti del paziente per poter essere sottoposto a trapianto di fegato?

I pazienti devono soddisfare i requisiti diagnostici sopracitati; nei casi di insufficienza epatica legata all’abuso alcoolico o di sostanze devono prima intraprendere un percorso riabilitativo e psicologico.

Esiste inoltre un limite di età (65-70 anni), da valutare in base alle condizioni generali del paziente.

Quali sono i progressi in ambito chirurgico fatti in epoca recente a riguardo?

I progressi tecnici e tecnologici in campo trapiantologico hanno aumentato il numero di organi espiantabili, rendendo quindi accessibile questa opzione terapeutica a un maggior numero di pazienti.

Un esempio è la perfusione ex vivo, ovvero lo studio dell’organo mantenuto “vivo e circolante” in macchina prima del trapianto nel nostro ricevente.

Quali controlli dovrà seguire il paziente successivamente al trapianto?

Passato il primo anno, dove i controlli sono ovviamente più frequenti, il paziente dovrà rimanere legato a un Ambulatorio Epatologico per controllare una o due volte l’anno i dosaggi dei farmaci immunosoppressori che impediscono al corpo di rigettare l’organo “estraneo”.

Chirurgia Generale a Vimercate