Trattamento della calcolosi urinaria: tecniche mini-invasive e approcci personalizzati

Pubblicato il: 11/07/2025 Editato da: Serena Silvia Ponso il 11/07/2025

La calcolosi urinaria è una condizione frequente che si manifesta con la formazione di calcoli (o “pietre”) nelle vie urinarie, per la quale si è vista un’importante evoluzione delle tecniche mini-invasive negli ultimi anni. Sul trattamento della calcolosi urinaria ci dice di più il Dott. Francesco Pinto, Urologo a Roma.

Trattamenti conservativi: quando sono indicati?

Per calcoli di piccole dimensioni (inferiori a 5 mm) e in assenza di complicanze, è possibile adottare un approccio conservativo. Questo include idratazione abbondante, farmaci antinfiammatori e, in alcuni casi, l’uso di alfa-bloccanti per facilitare l’espulsione spontanea del calcolo. Tuttavia, quando il calcolo provoca ostruzione, dolore persistente o infezione, è necessario intervenire.

Tecniche mini-invasive: la nuova frontiera

  • Litotrissia extracorporea (ESWL)

È il trattamento più indicato per calcoli renali o ureterali di piccole dimensioni. Utilizza onde d’urto esterne per frantumare il calcolo, facilitandone l'espulsione naturale. È una tecnica ambulatoriale, ben tollerata, ma meno efficace per calcoli duri o localizzati nell'uretere distale.

  • Ureteroscopia (URS)

Con l’impiego di strumenti flessibili, l’ureteroscopia permette di raggiungere direttamente il calcolo attraverso le vie urinarie naturali. Il laser ad Holmium viene impiegato per frammentare il calcolo in pezzi facilmente rimovibili o eliminabili spontaneamente. Questa tecnica è indicata per calcoli ureterali o renali fino a 2 cm.

  • Nefrolitotomia percutanea (PCNL)

Riservata a calcoli voluminosi (>2 cm) o a staghorn (a stampo), la PCNL prevede l’introduzione di una sonda direttamente nel rene attraverso un piccolo foro nella schiena. La tecnica, pur essendo più invasiva rispetto alle precedenti, offre elevata efficacia con tassi di successo superiori al 90%.

Quando è necessario ricorrere alla chirurgia tradizionale?

La chirurgia a cielo aperto per calcolosi è ormai rara e viene considerata solo in casi molto complessi o quando le altre tecniche non sono applicabili. Anche in questi rari casi, si tende oggi a preferire tecniche laparoscopiche o robot-assistite, quando disponibili.

Prevenzione delle recidive

Una volta trattato l’episodio acuto, è fondamentale identificare le cause della calcolosi. Esami metabolici, analisi della composizione del calcolo ed eventuali modifiche dietetiche possono ridurre significativamente il rischio di recidiva. L’urologo può consigliare un piano personalizzato di prevenzione, con o senza l’aiuto di un nutrizionista.

Conclusioni

Il trattamento della calcolosi urinaria si è notevolmente evoluto grazie a tecnologie mini-invasive che garantiscono efficacia e rapido recupero. La scelta della tecnica più adatta deve essere basata su una valutazione individuale, con l’obiettivo di risolvere il problema acuto e prevenire nuove formazioni.

Urologia a Roma

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