Trattamento della fistola artero-venosa: la via verso il benessere vascolare

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Pubblicato il: 04/12/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 04/12/2024

La fistola artero-venosa è una condizione vascolare che si verifica quando si determina una comunicazione anomala tra un'arteria e una vena. Questa anomalia può manifestarsi in due forme principali: congenita, presente fin dalla nascita, o acquisita, sviluppata in seguito a un trauma o a una lesione vascolare. Scopriamo insieme di cosa si tratta, come diagnosticarla e le opzioni di trattamento disponibili

Quali sono i sintomi?

I sintomi possono variare a seconda della posizione e delle dimensioni della fistola. Le fistole congenite possono manifestarsi come gonfiori bluastri o purpurei sulla pelle, mentre le fistole acquisite di grandi dimensioni possono causare gonfiore e dilatazione delle vene, simili alle vene varicose. Talvolta, possono comparire sintomi come stordimento, affaticamento o insufficienza cardiaca.

Come si diagnostica?

La diagnosi di una fistola artero-venosa solitamente avviene attraverso esami diagnostici come l'ecografia o l'eco-Doppler. In alcuni casi, possono essere necessari esami più approfonditi come la risonanza magnetica per immagini (RMI) o un'angiografia per determinare l'estensione del problema.

Quali sono le opzioni di trattamento della fistola artero-venosa?

Il trattamento della fistola artero-venosa dipende dalle sue dimensioni, dalla sua posizione e dalla gravità dei sintomi. Le fistole artero-venose congenite, se sintomatiche, possono richiedere un intervento chirurgico o endovascolare. Durante l'intervento, il chirurgo chiude la comunicazione anomala tra arteria e vena, ripristinando il flusso sanguigno normale.


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Le fistole artero-venose acquisite, spesso causate da traumi o procedure mediche, possono essere trattate con diverse modalità:

  • Intervento chirurgico: il chirurgo può rimuovere la fistola artero-venosa e riparare le arterie e le vene coinvolte.
  • Procedura endovascolare: questa tecnica minimamente invasiva coinvolge l'uso di cateteri e dispositivi per bloccare la fistola dall'interno, senza la necessità di un'apertura chirurgica.
  • Embolizzazione: procedura che prevede l'introduzione di piccole particelle o coil attraverso un catetere per occludere la fistola, interrompendo il flusso sanguigno attraverso di essa.

La scelta del trattamento dipende dalle condizioni specifiche del paziente e della fistola, e sarà valutata dal medico specialista dopo una diagnosi accurata che miri a ridurre i sintomi, prevenire complicazioni e migliorare la qualità della vita del paziente. 

Chirurgia Generale

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