Trattamento delle patologie erniarie: di che cosa si tratta?

Trattamento delle patologie erniarie: di che cosa si tratta?

Editato da: Sharon Campolongo il 16/09/2022

Le patologie erniarie riguardano la colonna vertebrale e causano forti dolori, rendendo difficile anche la deambulazione. Generalmente, può interessare le persone di ogni età, ma la fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 35 e i 55 anni. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo

Quali sono le patologie erniarie discali?

Si tratta di quelle patologie nelle quali il disco intersomatico, autentico “ammortizzatore” della colonna, impegna spazi che non sono di sua pertinenza.

Esistono varie tipologie e si possono distinguere:

  • Il prolasso discale (“bulging disk”)
  • L’ernia contenuta
  • L’ernia espulsa

Quali sono le loro caratteristiche?

Nel prolasso discale la circonferenza discale aumenta generalmente in modo armonico, per degenerazione (e quindi riduzione di spessore) del nucleo polposo discale, con conseguente aumento dei diametri dell’anulus fibroso, che costituisce “l’involucro” del disco.

Nell’ernia contenuta, l’anulus fibroso perde, in una sezione più o meno estesa della sua circonferenza, capacità di contenimento senza lacerarsi: una parte del nucleo polposo occupa lo spazio creato dalla lassità dell’anulus fibroso e di conseguenza impegna uno spazio del canale vertebrale che non gli compete.

Nell’ernia espulsa, si ha una soluzione di continuo più o meno estesa dell’anulus fibroso (fissurazione, lacerazione) con conseguente fuoriuscita di materiale del nucleo polposo discale. Anche in questo caso si ha impegno (“occupazione”) di spazi che non competono al disco intersomatico. Tanto le ernie contenute che quelle espulse inoltre possono “migrare”, ossia la porzione erniata può dislocarsi al disopra del disco (migrazione craniale) o al disotto del disco (migrazione caudale).

Rappresentazione di una spina dorsale

A che tipi di esami deve sottoporsi il paziente per avere una corretta diagnosi?

La diagnosi è costituita da una parte clinica come anamnesi accurata, esame obbiettivo, visita specialistica con idonee manovre specifiche, ed una parte strumentale.

Bisogna realizzare esami strumentali?

Assolutamente sì. Infatti, sono importantissimi non solo gli esami Radiologici, o più correttamente Esami di Diagnostica per Immagini, ma anche gli Esami Neurofisiologici.

Inoltre, vengono considerati indispensabili i seguenti esami:

  • Esame RX della colonna in Ortostatismo corredata da proiezioni dinamiche ed eventuali proiezioni oblique per i forami di coniugazione;
  • Esame RM del tratto di colonna coinvolto (cervicale, dorsale, lombo-sacrale).

In caso di impossibilità ad effettuare un Esame di Risonanza Magnetica, potrà essere condotto un Esame TC specifico.

Un altro esame importante è quello Elettromiografico, che evidenzia quali territori sono coinvolti, ossia quali nervi periferici soffrono per la presenza di patologia erniaria, in che modo (innervazione sensitiva e/o motoria) ed in che entità (irritazione, neuropatia cronica, denervazione).

In che cosa consiste la Chirurgia delle ernie?

L’approccio chirurgico convenzionale alle patologie erniarie discali deve essere considerato obsoleto dato che, attualmente, la Radiologia Interventistica ha dimostrato di essere il trattamento di scelta delle patologie erniarie discali e dispone di numerose armi a disposizione.

Proprio per questo, anche i Colleghi Neurochirurghi hanno iniziato a privilegiare gli approcci “microinvasivi”, sicuramente più soddisfacenti sia per il paziente che per il medico, e gravati da un numero decisamente minore di possibili complicanze.

In Radiologia Interventistica Discale vengono distinti differenti tipi di trattamento:ragazzo dal dottore

  • Nucleolisi discale
  • Coablazione discale
  • Nucleoplastica
  • Microdiscectomia percutanea

Il tipo di procedura ottimale deve essere valutato caso per caso, in funzione delle caratteristiche della patologia discale e della condizione obbiettiva del paziente.

Tutte le procedure interventistiche si eseguono in regime di Day-Surgery, non richiedono quindi degenza e, quindi, il paziente viene dimesso nello stesso giorno della procedura. Inoltre, la convalescenza si limita a 24-48 ore di riposo.

Le procedure Interventistiche sono percutanee, ossia si esegue un’anestesia locale e, in alcuni casi, una sedazione anestesiologica (non anestesia generale), la procedura viene condotta sotto la guida dell’immagine attraverso Fluroscopia oppure TC.

Si possono prevenire le ernie?

Purtroppo alcuni pazienti hanno una vera e propria meiopragia discale, ossia una “debolezza” dei dischi intersomatici tale da favorirne la degenerazione e l’erniazione.

Sicuramente alcune attività lavorative come quelle che comportano la postura seduta obbligata per molte ore, la guida protratta di veicoli piuttosto che le attività lavorative cosiddette “gravose”, favoriscono l’insorgenza di patologie discali; così come le abitudini di vita, in particolare:

  • La scarsa attività fisica
  • Il sovrappeso
  • Gli errori posturali (scomparsa/attenuazione delle curve fisiologiche della colonna o loro eccessiva accentuazione, scoliosi, dismetria degli arti inferiori)

In questi pazienti risulta fondamentale la terapia fisica, in particolare la ginnastica posturale, mirata a correggere le posture e gli atteggiamenti sbagliati.

Inoltre, è importante il potenziamento dei muscoli agonisti del rachide, ossia di tutti i muscoli che contribuiscono a “sostenere” e supportare la colonna.

Radiologia a Roma