Trattare il glaucoma con la chirurgia

Trattare il glaucoma con la chirurgia

Editato da: Jennifer Verta il 23/01/2019

La chirurgia per risolvere il glaucoma consiste essenzialmente nella creazione di un’apertura nel bulbo per far defluire correttamente l’umor acqueo. L’operazione è necessaria per evitare che la pressione oculare aumenti eccessivamente e provochi danni sempre più importanti al nervo ottico. Pazienti con la medesima pressione oculare possono avere un deterioramento più o meno grave per questa ragione non sempre è opportuno intervenire con la chirurgia. Ci spiega come il Dott. Fabio D’Arrigo, esperto in Oculistica a Messina

La trabulectomia

La trabulectomia è l’intervento più impiegato per risolvere chirurgicamente il glaucoma. Come già accennato si esegue creando una piccola valvola nella sclera per connettere la camera anteriore del bulbo oculare e l’esterno. L’apertura creata avrà dunque la funzione di lasciare refluire l’umor acqueo accumulato in eccesso affinché la pressione del bulbo oculare non aumenti eccessivamente. L’operazione permette di tenere sotto controllo efficacemente la patologia, ma come ogni intervento possono presentarsi complicanze di cui è necessario essere a conoscenza. Le più importanti sono:

  • Infezioni di varia natura, dal momento che la parte esterna dell’occhio accoglie molteplici microrganismi
  • Emorragie dovute alla rottura di vasi sanguinei in sede di chirurgia
  • Blocco della valvola stessa, solitamente nei soggetti giovani o diabetici ove il tessuto cicatriziale tende a proliferare rapidamente occludendo l’apertura creata
  • Abbassamento eccessivo della pressione oculare, definito ipotono oculare, specialmente nei giorni successivi all’ampliamento della valvola a causa di tessuto cicatriziale eccessivo.
  • Opacizzazione del cristallino, in questo caso come trauma sul cristallino stesso

È importante chiarire comunque che si tratta di complicanze non frequenti che possono essere ulteriormente ridotte affidandosi solo a specialisti altamente qualificati.

La viscocanalostomia e la sclerectomia profonda

Per far fronte a queste complicanze si è puntato negli ultimi anni sullo sviluppo di una chirurgia che ottenga lo stesso effetto filtrante, ma senza eseguire un’apertura diretta nel bulbo. Per fare ciò si interviene mettendo in comunicazione la camera anteriore dell’occhio con le vie di deflusso dell’umor acqueo. Per ottenere questo risultato esistono due tecniche: la viscocanalostomia e la sclerotomia profonda. Nel primo caso si agisce chirurgicamente ampliando i canali che sono responsabili del normale deflusso dell’umor acqueo, mentre con la seconda tecnica si crea una cavità in grado di raccogliere l’umor acqueo in eccesso prima di farlo defluire esternamente. Evitando la creazione di un canale tra l’esterno e l’interno del bulbo è dunque possibile diminuire significativamente ogni tipo di complicanza. Si tratta però di tecniche non adatte a tutte le tipologie di glaucoma e che, essendo altamente innovative, sono disponibili solo presso centri altamente specializzati.

Come viene eseguito il trattamento?

I trattamenti descritti vengono effettuati in ricovero diurno con una semplice anestesia locale o topica. Nel corso di due ore circa il paziente viene dunque sottoposto prima agli esami preparatori, viene operato ed in seguito viene spiegata attentamente la cura post-intervento. Qualora il paziente soffrisse anche di cataratta, è possibile eseguire nel corso dell’operazione anche l’asportazione della stessa, risolvendo allo stesso tempo entrambe le problematiche.

In cosa consiste il postintervento?

Il paziente può tornare a casa qualche ora dopo l’intervento, ma la guarigione completa non avverrà prima di un paio di mesi. Per questa ragione sarà necessario avere qualche cura particolare nel postintervento: mantenere bendato l’occhio per qualche giorno ed in seguito portare appositi occhiali che proteggano da luce, aria, particelle varie e traumi di giorno e una speciale protezione “a conchiglia” la notte. L’occhio operato sarà, infatti, dolente, arrossato e la luce potrebbe dare parecchio fastidio, così come i punti apposti durante la chirurgia. La visione non sarà chiara per una decina di giorni, ma l’applicazione di colliri aiuterà il processo di guarigione. Oltre a ciò l’occhio dovrà essere mantenuto pulito possibilmente con garze sterili e senza esercitare pressione sul bulbo oculare.

Oculistica a Messina