Tumore al colon: quali sono i primi sintomi?

Pubblicato il: 06/07/2022 Editato da: Serena Silvia Ponso il 10/10/2024

Il tumore al colon è un cancro che si forma nei tessuti del colon, ovvero la parte più lunga dell'intestino crasso o del retto, la parte dell'intestino crasso più vicina all'ano. Ma quali sono i primi sintomi e in quanto tempo si sviluppa un tumore al colon? Risponde il nostro Oncologo.

Quali sono i primi sintomi di un tumore al colon?

I sintomi variano a seconda della localizzazione anatomica del tumore. Dato che le feci sono relativamente liquide quando passano dal piccolo intestino nel colon destro, i tumori insorgenti nel cieco e nel colon ascendente (colon destro) possono divenire abbastanza voluminose senza determinare sintomi ostruttivi o sintomi/segni degni di nota. Le lesioni del colon destro sono generalmente ulcerate, determinando anemia. Di conseguenza, i pazienti con tumori del colon ascendente presentano spesso sintomi quali affaticamento e palpitazioni.


Pertanto, la presenza inspiegabile di anemia con carenza di ferro in ogni adulto obbliga a un accurato studio endoscopico e o radiologico dell’intero intestino crasso. Poiché le feci si solidificano a mano a mano che proseguono lungo il colon trasverso e discendente, i tumori che insorgono in queste sedi tendono a impedirne il passaggio, determinando l’insorgere di crampi addominali, occasionale ostruzione e anche perforazione. Le neoplasie che insorgono nel retto-sigma (colon sinistro) sono spesso associate a sangue rosso vivo nelle feci (ematochezia), contrazioni spasmodiche allo sfintere anale, in genere accompagnate da dolore o da uno stimolo continuo all'evacuazione, cui però non corrisponde alcuna espulsione di materiale, se non in minime quantità (tenesmo) e restringimento del calibro delle feci; l’anemia è un reperto infrequente.

Quanto tempo impiega il tumore al colon a svilupparsi?

Una domanda comune è in quanto tempo si sviluppa un tumore al colon. In genere, dalla formazione di un polipo benigno alla sua trasformazione in tumore maligno passano in media 7-10 anni. La fascia di età più colpita è quella intorno ai 60 anni, per tale motivo lo screening del cancro del colon inizia a 50 anni. Questi programmi di screening sono particolarmente importanti per individui con familiari di primo grado affetti dalla neoplasia. In questi soggetti il rischio di sviluppare un cancro colorettale è infatti elevato e può addirittura essere maggiore se il familiare affetto è stato colpito prima dell’età di 60 anni.

Quanto si vive con il cancro al colon? Si può prevenire il tumore al colon?

Gli stadi iniziali hanno una sopravvivenza a 5 anni tra il 90 e il 100% e sono guaribili con la sola chirurgia. Nel caso di malattia più estesa la sopravvivenza si abbassa (25-60% a 5 anni in caso di più di 4 linfonodi coinvolti dalla malattia). Nel caso di malattia metastatica, il tasso di sopravvivenza è inferiore. Tuttavia, il crescente numero di trattamenti attivi ha permesso, anche per questi pazienti, il raggiungimento di sopravvivenze mediane anche superiori ai 2 anni (27-30 mesi).


Molte sostanze naturali e sintetiche somministrate per via orale sono state valutate come possibili inibitori del cancro del colon. I farmaci che risultano più efficaci sono l’acido acetilsalicilico e altri antinfiammatori, perché inibiscono anche la proliferazione cellulare. L’assunzione regolare di acido acetilsalicilico riduce sia lo sviluppo di adenomi e carcinomi del colon sia la mortalità da cancro colorettale. Dati recenti e promettenti associano livelli adeguati di vitamina D a un ridotto rischio di sviluppo di polipi adenomatosi e di cancro colorettale, L’importanza della vitamina D come forma di prevenzione è tuttora in fase di studio. Le vitamine antiossidanti (come l’acido ascorbico, i tocoferoli e il b-carotene) sono inefficaci nel ridurre l’incidenza dello sviluppo di altri adenomi in pazienti già sottoposti a rimozione chirurgica di un adenoma del colon. La terapia sostitutiva con estrogeni riduce il rischio di cancro colorettale nelle donne.


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Quali sono gli stadi del tumore al colon?

Nei pazienti con cancro colorettale, la prognosi dipende strettamente dal grado di penetrazione della neoplasia nella parete intestinale e dalla presenza sia di interessamento linfonodale regionale che di metastasi a distanza. Le lesioni superficiali che non coinvolgono i linfonodi regionali e non attraversano la sottomucosa o la muscolare propria sono definite neoplasie allo stadio I; i pazienti con tumori che superano la muscolare propria, ma che non hanno ancora coinvolto i linfonodi hanno una malattia allo stadio II. L’interessamento dei linfonodi regionali definisce lo stadio III; la diffusione metastatica ad altri organi, come fegato, polmoni e osso, indica lo stadio IV.

Oncologia a Milano

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