Tumore alla prostata: affidati ad un centro d’eccellenza

Tumore alla prostata: affidati ad un centro d’eccellenza

Editato da: Marta Buonomano il 22/06/2020

Il nostro esperto in Urologia a Modena, il Prof. Salvatore Micali, ci spiega in che modo viene diagnosticato e curato il tumore alla prostata presso il Policlinico di Modena, centro d’eccellenza per la prostatectomia radicale videolaparoscopica robot assistita

Che cos’è il tumore alla prostata?

La prostata è una ghiandola dell’apparato genito-urinario maschile con funzione endocrina, che produce il testosterone, ed esocrina, con la produzione del liquido seminale. Le sue dimensioni sono paragonabili ad una castagna.

Il tumore alla prostata è il tumore più frequentemente diagnosticato nella popolazione maschile con età superiore ai 50 anni. Esso è raramente diagnosticato in pazienti con età inferiore. L’incidenza della diagnosi in Europa è di 85 per 100.000 abitanti.

Quali sono le cause?

uomoLe cause del tumore alla prostata non sono ancora chiare: sono però stati individuati diversi fattori di rischio. Esiste anche una predisposizione genetica: ovvero, sono più colpiti i pazienti con parenti stretti affetti dal medesimo tumore.

Tra gli altri fattori di rischio segnalati, i più importanti sono il fumo, il peso corporeo, la dieta ricca di proteine animali e povera di frutta e verdura ed infine l’etnia (sono maggiormente colpiti gli uomini di origine Afro-Americana).

Come si riconosce?

Nei primi stadi di malattia localizzata, questo tumore non causa sintomi rilevabili.

La diagnosi precoce in questo tipo di tumore è fondamentale: permette di diagnosticare e trattare i tumori in una fase non ancora avanzata, con percentuali di sopravvivenza a 5 anni fino al 99%.

Il sospetto di tumore prostatico avviene generalmente attraverso il dosaggio del PSA e l’esplorazione rettale durante la visita urologica. Diagnosi di certezza è data dalla biopsia prostatica: vengono prelevati dei campioni di tessuto dell’organo e sottoposti ad esame istologico.

Ci sono diverse tipologie di biopsie prostatiche: la biopsia transrettale, tipologia più diffusa, e quella transperineale, eseguita presso il Policlinico di Modena. La seconda necessita di più esperienza per essere eseguita ma permette di avere una migliore precisione diagnostica, arrivando a biopsiare anche la parte anteriore della ghiandola. Inoltre, è più sicura dal punto di vista infettivo, in quanto non si utilizza l’ampolla rettale come tramite per la prostata.

Recentemente, grazie alla diffusione della Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) è stata introdotta una nuova tipologia di biopsia, definita “Target Biopsy”. Quest’ultima, eseguita al Policlinico di Modena per la prima volta in tutta Italia, usa tecniche innovative che permettono di sovrapporre le immagini rilevate in tempo reale attraverso l’ecografia transrettale con quelle di risonanza magnetica della prostata eseguite in precedenza. Con questa modalità, oltre a dei prelievi random, si possono eseguire prelievi mirati in aree sospette alla RMN.

Tumore alla prostata: la prognosi è favorevole?

Il tumore prostatico ha una prognosi molto buona. Come suddetto, la forma localizzata (diagnosi precoce) ha percentuali di sopravvivenza a 5 anni del 99%. Però, se la diagnosi avviene in uno stadio di malattia avanzato, già metastatico, la sopravvivenza scende fino al 30% a 5 anni.

È possibile curare il tumore alla prostata?

Sono possibili diverse tipologie di trattamento per il tumore alla prostata, strutturate ad hoc in base a diversi fattori: l’età del paziente, le comorbilità, l’aspettativa di vita, l’aggressività e la localizzazione del tumore prostatico.

L’opzione terapeutica risolutiva è, in genere, l’intervento chirurgico. Il Policlinico di Modena è un centro d’eccellenza e di riferimento Italiano per l’intervento di prostatectomia radicale videolaparoscopica robot assistita. Questa tecnica chirurgica innovativa permette di ottenere un intervento oncologicamente radicale asportando tutta la ghiandola in blocco con le vescichette seminali. Questa tecnica chirurgica mini-invasiva, rispetto alla chirurgia tradizionale, permette di migliorare la continenza urinaria e la potenza sessuale.

Invece, per i tumori che alla diagnosi dovessero presentarsi già metastatici, la terapia di scelta non è chirurgica, bensì ormono-radioterapica. L’Unità Operativa di Urologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena ha uno stretto rapporto di collaborazione con quello di Oncologica e Radioterapia ed attraverso meeting settimanali multidisciplinari discute collegialmente il trattamento più appropriato.

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