Tumore del pancreas: perché è considerato un killer silenzioso?

Tumore del pancreas: perché è considerato un killer silenzioso?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 08/03/2021

Il tipo più comune di tumore pancreatico è rappresentato dall’adenocarcinoma duttale del pancreas, un tumore molto aggressivo che si sviluppa più frequentemente nella testa del pancreas. Ne parla il Dott. Roberto Luca Meniconi, esperto in Chirurgia Generale a Roma

Qual è l’incidenza di questa neoplasia?

Rappresenta attualmente la quarta causa di morte per cancro in entrambi i sessi a fronte diMedico con cartella clinica un’incidenza relativamente bassa (12 casi ogni 100.000 abitanti, in Italia). Il rischio di sviluppare un carcinoma del pancreas è lievemente più' elevato nei maschi e il picco di maggiore incidenza si presenta tra il 7o e l’8o decennio di vita.

Quali sono i principali fattori di rischio?

Fattori di rischio accertati sono il fumo di sigaretta, il diabete mellito, l’abuso di alcool, l’obesità e una dieta povera di fibre e ricca di zuccheri. Essendo questi fattori di rischio modificabili - o controllabili, come il diabete - è consigliato condurre una vita regolare, priva di alcool e fumo, oltre ad un’alimentazione sana, per ridurre il rischio di sviluppare il tumore del pancreas, in particolare per i soggetti con parenti di primo grado già colpiti da questa neoplasia che potrebbero essere predisposti a svilupparla. In una minima percentuale di casi, invece, il cancro del pancreas si associa a particolari condizioni genetiche o sindromi ereditarie che richiedono pertanto uno screening precoce.

Perché è considerato un killer silenzioso?

I sintomi del cancro del pancreas differiscono a seconda della sua localizzazione, anche se spesso compaiono quando il tumore è già in fase avanzata. La colorazione gialla della cute e delle sclere, associato in genere ad urine scure e feci chiare, è il tipico segno di un tumore della testa del pancreas qualora si manifesti improvvisamente senza altri sintomi (dolore, febbre, ecc.). I tumori del corpo-coda pancreas sono invece più subdoli, in quanto presentano una sintomatologia spesso aspecifica come il dolore addominale alla “bocca dello stomaco”, che nei casi più avanzati si irradia posteriormente alla schiena. Altri sintomi generici possono essere un dimagrimento improvviso, la comparsa diarrea o feci saponose, oppure un’inspiegabile stanchezza fisica.

È possibile curare il tumore del pancreas?

La chirurgia rappresenta il trattamento di scelta per il cancro del pancreas. Tuttavia solo il 20% dei pazienti risulta operabile al momento della diagnosi, in quanto nella metà dei casi il tumore presenta già metastasi a distanza, mentre nel restante 30% dei casi non è resecabile subito in quanto localmente ha già infiltrato i vasi maggiori che si trovano nelle sue vicinanze. I due tipi di intervento eseguiti sono la duodenocefalopancreatectomia (DCP) per i tumori della testa, e la splenopancreatectomia distale (SPD) per i tumori del corpo-coda. Il primo è sicuramente quello più impegnativo dal punto di vista tecnico e delle complicanze, in quanto prevede l’asportazione della testa del pancreas, del duodeno, della parte terminale del coledoco e di una piccola parte di stomaco, seguita poi da una ricostruzione per ripristinare la continuità gastrica, biliare e pancreatica. La SPD, invece, include l’asportazione del corpo-coda pancreas e della milza, non essendo prevista una fase ricostruttiva. In entrambi i casi, la complicanza postoperatoria più frequente è rappresentata dalla fistola pancreatica (30% dei casi circa), ossia una perdita di liquido pancreatico dal pancreas residuo al livello della sutura con l’intestino nel caso della DCP o dalla trancia di sezione nel caso della SPD, che nella gran parte dei casi viene trattata conservativamente, ma in alcuni casi può necessitare di un reintervento.  Qualora il tumore infiltri i vasi maggiori e quindi non è subito operabile, il paziente viene sottoposto ad una chemioterapia preoperatoria che, anche grazie ai nuovi schemi terapeutici e ai nuovi farmaci, riescono attualmente a rendere operabile una buona parte dei pazienti al costo di un intervento più demolitivo che spesso necessita di una resezione e ricostruzione dei vasi coinvolti dal tumore. Per quanto riguarda, infine, il tumore metastatico, la chemioterapia sistemica è il trattamento di scelta in quanto la malattia si è diffusa agli altri organi come il fegato o i polmoni, anche se in alcuni casi strettamente selezionati può essere proposto un trattamento chirurgico, ma l’esperienza su questi pazienti è ancora molto limitata.

Chirurgia Generale a Roma